La donna, residente a Barzago, nel 2014 era scappata con il figlio in Siria per unirsi all’Isis
Il giornale inglese rivela che la Valbona sarebbe morta in un attacco aereo mentre il piccolo Alvin è al sicuro e aspetta di lasciare la Siria
BARZAGO – Nel 2014 aveva lasciato la sua famiglia, a Barzago, portando con sé anche il figlio Alvin, di soli 6 anni, per unirsi all’Isis nella guerra in Siria: dopo anni di buio, le ultime notizie di Valbona Berisha sono contenute in un articolo recentemente pubblicato dal giornale inglese Indipendent.
“Valbona, che aveva adottato il nome Yushra in Siria, stava cercando di fuggire dagli ultimi territori in calo di Iside con Alvin, il cui nome era stato cambiato in Yusuf, e un figlio da un matrimonio con un jihadista albanese, quando la macchina in cui si trovavano è stata colpita in un attacco aereo degli occidentali – scrive l’Indipendent – Alvin è stato gravemente ferito nell’attacco, sua madre e il fratellastro sono stati uccisi”.
La donna, di origini albanesi, aveva 38 anni e per dieci anni aveva abitato a Barzago insieme al marito Afrim, al piccolo Alvin e ad altre due figlie.
Un figlio da salvare
Il marito, oggi separato dalla donna, dopo la fuga di Valbona aveva tentato di raggiungerla in Siria per riportare a casa il proprio figlioletto, che ora di anni ne ha 11. Tutti i tentativi erano stati però bloccati dalla madre che voleva costringere il piccolo ad unirsi ai giovani combattenti dell’Isis.
Una missione di recupero che, racconta ancora il giornale inglese, Afrim avrebbe affidato a Bedri Elzi, ex combattente dell’esercito di liberazione del Kosovo, oggi impegnato in prima persona per aiutare a portare a casa i figli e le mogli degli jihadisti provenienti dai Balcani.
“Dopo settimane di ricerche, Alvin è stato trovato da Elezi nel vasto campo profughi di al-Hol, nel nord-est della Siria” annunciano dall’Indipendent.
Il ragazzino a inizio luglio era ancora nel campo profughi in attesa che, attraverso i contatti con governi e organizzazioni umanitarie, si riesca a riportare a casa. Il giornale pubblica anche la foto del giovane nel momento del suo ritrovamento da parte di Elzi nel campo profughi.
Su Valbona pendeva un mandato di arresto europeo
Associazione con finalità di terrorismo internazionale era l’accusa di cui Valbona Berisha avrebbe dovuto rispondere.
Le indagini che nel 2016 avevano portato all’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip di Milano Manuela Scudieri, sono state state coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal sosituto Alessandro Gobbis, della Dda di Milano, in collaborazione coi Carabinieri del Ros.
Il processo, un anno dopo, era stato però sospeso perché la donna risultava irrintracciabile e non era stato quindi possibile notificarle alcun atto giudiziario. Già allora, non essendoci più sue notizie, se ne era ipotizzata la morte.