LECCO – “E’ finita nel peggiore dei modi, come temevano, dentro e fuori di questo Paese, tutti coloro che amano gli animali. Sull’ultimo atto della persecuzione contro l’orsa Daniza e i suoi cuccioli farà chiarezza la magistratura, ma fin d’ora è evidente quale giudizio politico meritino l’incompetenza, la rozzezza, la prepotenza e la crudeltà dell’amministrazione provinciale di Trento: le dimissioni del presidente Ugo Rossi sono il minimo sindacale in un caso come questo. E non meno gravi appaiono l’incapacità e la negligenza di cui ha dato prova il ministro Galletti nel valutare il caso, nonostante io stessa gli abbia prospettato, in due interrogazioni parlamentari, quali rischi comportava la strada intrapresa dalla Provincia autonoma di Trento”.
A nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l’on. Michela Vittoria Brambilla esprime “profonda indignazione” per l’uccisione dell’orsa, che era diventata “un simbolo della libertà e della natura insidiata dalla prepotenza umana, e chiede ai responsabili politici di trarre le debite conseguenze dal compimento di questo “animalicidio” annunciato, lasciando la propria carica.
“Ancora una volta, un animale innocente – sottolinea l’ex ministro – ha perduto la vita per l’arroganza e l’incapacità dell’uomo, che pretende di asservire tutti gli altri viventi alle sue convenienze e ai suoi capricci. Ci attiveremo in tutti modi in tutte le sedi opportune perché il crimine compiuto nei boschi del Trentino non resti impunito. Nel frattempo si dimetta il presidente Rossi, che ha usato la sua “autonomia” per avallare l’ordinanza di cattura ed aprire la caccia a Daniza che ne ha provocato la morte. Attendiamo garanzie adeguate e impegni efficaci sull’incolumità e il benessere dei piccoli dell’orsa, che hanno ora scarse possibilità di sopravvivenza, dovendo affrontare l’inverno senza la protezione della loro mamma”.