88-10 / Alto Lago. Solo Sueglio contrario alla fusione

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logo_88-1088 – 10 – Sono 9 i comuni che abbiamo ascritto alla macrozona dell’Alto Lago: di questi solo uno, Sueglio, si è dichiarato contrario alla fusione, mentre Vendrogno non ha voluto schierarsi nonostante con Bellano abbia sottoscritto Statuto e Atto costitutivo per dare vita all’Unione. E mentre in riva al lago si è prossimi all’unione, in Valvarrone si è ancora più avanti con Tremenico, Introzzo e Vestreno ormai in dirittura d’arrivo per fondersi e dare vita al Comune di Valvarrone. (L’articolo introduttivo: 88-10: Fusione tra Comuni. Chi ci sta?)

Ecco nello specifico le dichiarazioni dei sindaci dei comuni dell’Alto Lago:

antonio_rusconiBELLANO (3.254 abitanti) – Antonio Rusconi (Sì): “A inizio ottobre abbiamo approvato Statuto e Atto costitutivo per la creazione di un’Unione dei Comuni con Vendrogno. Quindi, siamo sicuramente favorevoli a forme associative. Per quanto riguarda la fusione, sicuramente la valuteremo nei prossimi tempi anche in base a come andrà l’Unione. In futuro si potrà pensare ad una fusione, per ora l’Unione è il passo giusto, come per ogni buon matrimonio, è necessario un periodo di fidanzamento per capire se c’è l’intesa giusta e fare poi il grande passo. Per ciò che riguarda i vantaggi della fusione sicuramente i dati dimostrano che diminuisce nettamente la spesa pro capite per cittadino, ci sono economie di scala, politiche condivise e contributi importanti. Per quanto concerne l’Unione i vantaggi saranno sicuramente la realizzazione di risparmi di spesa tramite economie di scala e specifiche misure di razionalizzazione dei costi, l’utilizzo più efficiente delle risorse e la riorganizzazione del personale”.

monica_gilardi_colicoCOLICO (7.743 abitanti) – Monica Gilardi (Sì): “In linea di principio sarei favorevole all’ipotesi di fusione, sempre che l’istanza provenga dai cittadini  interessati. La fusione trova ragion d’essere non soltanto nella contiguità territoriale, ma soprattutto nella condivisione di storia, cultura e tradizioni. Con queste premesse fondere più comuni significa garantire servizi di qualità migliorativi rispetto al punto di partenza e avere risorse economiche e umane adeguate alle esigenze dei territori interessati, in un un’ottica di progressivo sviluppo. Vero è che l’attuale quadro politico ed economico non ci fa sperare che quanto sopra possa avere garanzie di attuazione in tempi brevi. Attualmente il Comune di Colico condivide con quello di Dorio il servizio di segreteria, il gruppo di Protezione Civile e il servizio di Polizia Municipale anche con Dervio. Sono esperienze positive e consolidate”.

Davide Vassena

DERVIO (2.694 abitanti) – Davide Vassena (Sì): “Personalmente sono favorevole e penso di interpretare il pensiero anche del resto dell’Amministrazione. Prendendo in considerazione la vostra provocazione dell’ 88-10, l’aggregazione proposta (“Alto lago”) sembrerebbe un po’ troppo ampia, ma una fusione con uno o più Comuni vicini sarebbe sicuramente vantaggiosa per tutti. Ai Comuni più piccoli darebbe la possibilità di accedere a servizi che ora non sono disponibili per i propri cittadini (e che con il passare del tempo verranno sempre meno) e per i Comuni più grandi sarebbe l’occasione per ottimizzare l’uso delle proprie risorse. Per tutti i Comuni “fusi” ci sarebbe inoltre la possibilità di ricevere, almeno in una fase iniziale, maggiori contributi da parte degli enti superiori o di avere più possibilità di aggiudicarsi bandi e finanziamenti nei settori più diversi. Ma, ovviamente, i matrimoni si fanno in due e al momento sembrerebbe che non sia Dervio il Comune meno favorevole a prendere in considerazioni unioni o fusioni, bensì i Comuni vicini con i quali questa operazione potrebbe avvenire. Posizione legittima, ma che a lungo andare potrebbe non rivelarsi virtuosa e addirittura portare in un futuro neanche tanto remoto ad accorpamenti obbligati e decisi dall’alto, piuttosto che a decisioni ponderate dai Comuni interessati. Dervio da alcuni anni ha posto in essere la gestione associata di alcune funzioni con il Comune di Dorio (scuola), con Colico e Dorio (Polizia Locale) e con la Comunità Montana (servizi sociali). Le gestioni associate da sole non bastano ad ottimizzare l’uso delle risorse, perché mancano della completa fusione di uomini e mezzi a disposizione dei vari Comuni, ed è per questo che ne abbiamo attivate solo alcune. In altri settori i risultati si potrebbero vedere compiendo un passo ancora verso l’unione o la fusione. Da parte nostra c’è disponibilità a discuterne fin d’ora”.

Masanti Cristina dorio ridDORIO (313 abitanti) – Cristina Masanti (Sì): “Io e la mia Amministrazione stiamo valutando le varie ipotesi che la legge oggi ci consente. Certamente non ci dichiariamo contrari a fusioni con i comuni limitrofi, ma viste le gestioni associate fino ad oggi messe in campo con i comuni di Dervio e Colico, che non hanno dato vantaggi significativi, riteniamo necessario prendere tutto il tempo utile per poter sviluppare al meglio le scelte future”.

Luca Buzzella IntrozzoINTROZZO (124 abitanti) – Luca Buzzella (Sì): L’unione tra i nostri comuni (Introzzo- Tremenico-Vestreno) nasceva dall’esigenza di fornire determinati servizi ai territori e in questi anni siamo riusciti a garantirli, il passo successivo ora è  la fusione.  Il Comune che andrà a nascere avrà il nome di Valvarrone e il municipio avrà sede a Introzzo, che da 20 anni è la sede dell’unione. Situato in una posizione centrale rispetto agli altri Comuni è anche servito da una fermata d’autobus. Così facendo riusciremo a superare i limiti oggi inevitabili anche con l’unione, per esempio per sistemare una strada non servirà più l’accordo tra tre comuni ma sarà un unico ente ad intervenire, con un unico organo amministrativo; ci saranno risparmi di spesa e introiteremo le risorse messe a disposizione dalla normativa che oggi favorisce le fusioni.  Risorse con le quali sicuramente andremo a ridurre la pressione fiscale, miglioreremo i servizi, continuando nel solco della strada tracciata sinora con l’unione”.

SIMONA MONICA CANTINISUEGLIO (144 abitanti) – Simona Monica Cantini (No): “Bisogna vedere gli scopi e con chi fare la fusione. Fare una fusione fra un comune grande come Colico, Bellano e Dervio e dei comuni piccoli è un rischio, perché non solo le singole identità, ma anche i servizi potrebbero diminuire: un comune grande ha esigenze diverse e più onerose rispetto ai piccoli. Bisogna fare una valutazione chiara della situazione, una fusione sotto i 5mila abitanti è diversa da una dai 10mila abitanti in su. La Valvarrone ha delle sue peculiarità, se si tratta di fondersi ad altri comuni la risposta, guardando al livello economico, sarebbe sicuramente sì, ci sarebbero tuttavia vantaggi dal punto di vista del personale e anche economici da bilanciare con la perdita di servizi. Noi siamo 4 comuni vicini (unione dei comuni della Valvarrone, ndr) di sole 700 persone, se già si pensasse ad una fusione con Dervio che dista 8 chilometri il discorso è diverso. Bisogna valutare situazione per situazione, non sono contrario a prescindere, ma neanche favorevole senza condizioni. Siamo già parte di un’unione dei comuni, abbiamo un tecnico che lavora per tutti, servizi gestiti dall’unione: cimitero, scuole, servizi sociali, scuolabus. Gli altri 3 comuni stanno valutando la fusione e faranno il referendum, quindi anche noi stiamo parlando di una possibile incorporazione, ma non abbiamo ancora prospettato un referendum, vediamo come va negli altri comuni e poi decideremo”.

cesare_galli_sindaco_vendrogno-1-510x384VENDROGNO (317 abitanti) – Cesare Galli (Indeciso): “Siamo appena partiti con un’unione dei comuni con Bellano, stiamo costruendo adesso il percorso, l’unione ha una vita a sé, diversa dalla fusione. Le unioni poi si possono chiudere o fare le fusioni. Io sono abituato a fare una cosa alla volta, quindi non mi sbilancio sul discorso delle fusioni, fra un anno quando l’unione non sarà più in stato embrionale mi esprimerò. Chi fa squadra sicuramente può cogliere problematiche e fare cose in più per la comunità rispetto ai singoli comuni, ma la certezza non l’ho. Ad oggi non so dire quali siano i vantaggi o gli svantaggi di una fusione perché non è in essere sul mio territorio, quindi non saprei valutare. Siamo ancora in fase embrionale, sicuramente bisogna far sistema sui servizi, stiamo cercando di farli confluire tutti, come è logico e di prassi in un’unione, ma questo avverrà con il tempo e rispettando tutte le tempistiche”.

mauro bazzi vestreno ridVESTRENO (291 abitanti) – Mauro Bazzi (Sì): “Il nostro comune, 320 abitanti,  si prepara alla fusione con Introzzo e Tremenico, con i quali dal 1996 siamo legati da un’unione. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Sueglio che però ha deciso di uscire da questo percorso che abbiamo proseguito a tre, inviando in Regione le delibere approvate dai rispettivi consigli comunali. Siamo ora in attesa di una risposta dalla Regione Crediamo possa giungere all’inizio del prossimo anno, quindi nel 2017 faremo il referendum e nel 2018 potrebbe già prendere vita il nuovo comune.  E’ il terzo mandato per me ed è dal primo che con la mia Amministrazione spingiamo in questa direzione. Non è facile perché spesso ci si scontra con il campanilismo e i timori per le incognite che comporta compiere nuovo passo;  ma più scorre il tempo e più è chiaro che è l’unica cosa da fare per i Comuni montani. La situazione peggiora di anno in anno per stanziamenti e possibilità di garantire i servizi. La Provincia praticamente non esiste più e abbiamo una situazione in cui versano le strade incredibile”.

Flavio Cipelli

TREMENICO (171 abitanti) – Flavio Cipelli (Sì):  “Alla fusione sono favorevole e sono uno dei promotori della proposta di Fusione dei Comuni della Valvarrone in atto. Nel 2012, da consigliere di minoranza, sono stato il primo firmatario di una mozione per l’indizione di un referendum sul Comune unico della Valvarrone. La mozione è passata a larga maggioranza in seno all’Assemblea dell’Unione dei Comuni della Valvarrone, ma il quesito referendario è stato ritenuto inammissibile dal difensore civico provinciale chiamato ad esprimersi sul punto. Per qualche anno il discorso è stato così archiviato. Nel maggio del 2014, sono stato eletto sindaco di Tremenico e abbiamo iniziato subito a lavorare per promuovere l’iter per la fusione dei Comuni della Valvarrone. Nelle discussioni con le altre Amministrazioni comunali, si sono inserite altre interessanti proposte, come quella di conferire tutto il personale dei Comuni all’Unione e quella di allargare l’Unione ad altri Comuni limitrofi. Entro lo scorso 1° marzo (data di scadenza della presentazione delle proposte di fusione in Regione), abbiamo portato in consiglio la proposta di fusione dei Comuni di Tremenico, Introzzo, Sueglio e Vestreno. Il consiglio comunale di Sueglio ha deciso di non approvare la proposta, con grande stupore e disappunto delle altre Amministrazioni Comunali. I Comuni di Tremenico, Introzzo e Vestreno hanno così deciso di procedere ad una fusione a tre, anziché a quattro. L’Unione dei Comuni della Valvarrone costituisce una delle esperienze di associazionismo comunale più longeve d’Italia (nata nel 1996). Dopo vent’anni, credo che sia giunta l’ora di fare il salto di qualità, che possa portare ad ottimizzare in modo migliore l’impiego delle risorse economiche ed umane al servizio dei cittadini e ad avere una visione unitaria del territorio. L’iter di fusione è già stato ufficializzato con l’adozione delle deliberazioni dei consigli comunali di Tremenico, Introzzo e Vestreno e l’invio della proposta alla Regione Lombardia, per gli adempimenti di competenza. Ora la procedura proseguirà in capo alla Regione. E’ prevista l’indizione di un referendum consultivo nei Comuni richiedenti la fusione. In caso di esito positivo del referendum, verrà istituito il Comune di Valvarrone. Con gli altri Comuni condurremo una campagna referendaria, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’operazione”.

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