88 – 10 / Casatese. Su 11 comuni 6 ‘bocciano’ la fusione

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logo_88-1088 – 10 – La maggior parte dei sindaci della macro area Casatese si sono dichiarati scettici riguardo le fusioni tra comuni. Sugli undici intervistati in sei hanno di fatto bocciato la proposta, mentre uno, Monticello, è ancora indeciso a riguardo. (L’articolo introduttivo: 88-10 Fusione tra Comuni. Chi ci sta?)

I commenti dei sindaci nel dettaglio:

Mario Tentori barzago ridBARZAGO (2.505 abitanti) – Mario Tentori (No) – “Si risponde ad un problema reale di scarsità delle risorse con una risposta sbagliata, la fusione. L’articolo 119 della Costituzione parla di autonomia finanziaria e poi invece ci portano via i nostri soldi, li diamo allo Stato. Se i comuni ricevessero le spettanze che meritano se la caverebbero egregiamente. Abbiamo un organico di otto dipendenti e riusciamo a garantire ottimi servizi. Piccolo è più vicino alla gente, con la fusione uno dei Comuni rischia di diventare frazione degli altri e avrebbe meno attenzione. I servizi non è detto che migliorino, dalle esperienze viste, peggiorano. Se si fondesse il casatese dove sarà il capoluogo? Chi lo vedrà il sindaco? Non è questione di campanilismo e poltrone, preferisco, impegnarmi e dare un servizio migliore ai cittadini. Meglio quindi le convenzioni per alcuni servizi, penso a Silea per i rifiuti e l’acqua con Lario Reti Holding”.

giancarlo_aldeghi_barzano_impegno_civicoBARZANO’ (5.191 abitanti) – Giancarlo Aldeghi (Sì): “Sono favorevole alle fusioni, sia per quanto riguarda i comuni vicini, sia se si venissero a formare delle macro aree, dipende da tanti fattori quale scegliere dei due casi, ma credo che le fusioni in generale vadano valutate caso per caso. Sicuramente i vantaggi economici vanno stimati; nell’immediato ne vedo pochi, se non i contributi dello Stato. Nel medio termine ci sarebbe un risparmio di scala, una gestione servizi ottimizzata al meglio e migliori servizi. Con i cittadini non è mai stata aperta una vera e propria discussione, però c’è un’ampia fascia favorevole, più passa il tempo più la gente è in questa ottica, ormai i nostri paesi sono in forte trasformazione, fino a qualche anno fa gli abitanti erano tutti originari del paese, ora più del 50% arrivano da fuori e non hanno attaccamento alle tradizioni, inoltre credo che non sia difficile spostarsi da un ufficio ad un altro, pur di avere un servizio migliore”.

cattaneo luca bulciago ridBULCIAGO (2.974 abitanti) – Luca Cattaneo (No): “Non abbiamo un’esigenza così stringente di fonderci con altri comuni per garantire servizi al cittadino, credo che da questo punto di vista la Brianza sia ancora un’isola felice dove anche i piccoli comuni riescono, pur con qualche fatica, ad erogare servizi. La prospettiva credo siano le funzioni associate, Catasto e Protezione Civile noi già le condividiamo con Cassago. Il segreto è lavorarci con calma, senza vincoli stringenti e a guardando alla propria realtà territoriale”.

Filippo Galbiati CasatenovoCASATENOVO (12.915 abitanti) – Filippo Galbiati (N0): “Non abbiamo mai ipotizzato processi di fusione, io penso sia un tema che non deve essere imposto dall’alto ma che debba nascere dalle esigenze del territorio, va posto quando ci si presenta agli elettori, deve essere oggetto di un progetto su cui il corpo elettorale deve esprimersi. Non bisogna fare forzature, anche i piccoli Comuni giustamente pongono la questione delle identità municipali. Il tempo delle fusioni non è ancora maturo.
Un tema da cogliere, invece, è quello delle collaborazioni attraverso altri strumenti, le funzioni associate. Noi siamo interessati con Missaglia e Monticello ad una riflessione insieme ai comuni monzesi di Besana e Triuggio per giungere in futuro ad una gestione associata dei servizi”.

rosaura fumagalli cassago ridCASSAGO BRIANZA (4.447 abitanti) – Rosaura Fumagalli (Sì): “Nel programma elettorale parlavo di unione, prima di dire di sì a una fusione mi devo confrontare con i cassaghesi. L’obiettivo è mettere insieme i servizi e la macchina amministrativa, dobbiamo cercare di dare servizi miglior a costi inferiori, non ci sarebbe una perdita d’identità, perché le peculiarità comunque si mantengono. È un percorso che va costruito, ci si deve arrivare per tempo. Quello che manca in questo Paese è la programmazione che permette di lavorare ad ampio raggio, ma ora pare che la tendenza stia cambiando. Abbiamo già in essere dei servizi intercomunali, ad esempio la raccolta dei rifiuti con Bulciago, le convenzioni dei servizi sociali con Veduggio, la Polizia Locale con Renate e Veduggio, nonostante siano in provincia di Monza Brianza c’è sempre stato dialogo e voglia di collaborare, in termini di estensione e numero di abitanti, poi, sono molto simili a Cassago.

ave_pirovano ridCREMELLA (1.765 abitanti) – Ave Pirovano (Sì): “Sono del tutto favorevole alle fusioni, era anche nel mio programma elettorale, ma le difficoltà ci sono; da quelle pratiche, che ci hanno impedito di portare a termine una fusione, perché di un piccolo comune non si fa niente, chi mi vuole? Non ho risorse da mettere in campo e più si amplia un servizio più bisogna garantirne la copertura, comunque la volontà di cooperare c’è sempre stata, infatti abbiamo già la gestione insieme di tutti i servizi. C’è la volontà e il parere positivo dei cittadini, perché l’importante è avere i servizi, sia che siano nel proprio comune sia che siano nel comune vicino, e nonostante mettere insieme le funzioni voglia dire perdere dei ruoli, ci sarebbero dei vantaggi a lungo termine, come gli incentivi, i servizi sarebbero migliorati e ci sarebbe la garanzia di non dover sospendere un sevizio per un imprevisto.

bruno-crippa-missagliaMISSAGLIA (8.779 abitanti) – Bruno Crippa (Sì): “Stiamo già sperimentando una zona omogenea, con Casatenovo, Monticello, Besana e Briosco, una zona a scavalco fra Monza Brianza e Lecco, non vuol dire fusione, ma mettere insieme i servizi, progettare insieme le priorità, coordinare piani governo del territorio, accedere ai bandi regionali, nazionali ed europei che un solo comune non riesce a fare. Siamo già avanti nell’iter, e nella progettualità, l’eventuale fusione dovrebbe avvenire con una scelta dal basso, la nostra zona omogenea non è ad oggi un preludio alla fusione, se si volesse procedere in tal senso bisognerebbe coinvolgere i cittadini con particolare informazione, se i cittadini sarebbero d’accordo, io sarei favorevole. Di certo le aree che si formerebbero dalle fusioni dovrebbero avere una dimensione giusta, meglio con i comuni limitrofi e con caratteristiche simili fra loro, senza dimenticare la loro disponibilità. La fusione è un vantaggio arrivano budget e permette di gestire meglio il bilancio comunale, dal punto di vista dei cittadini, nel momento in cui si fondono i comuni è necessario garantire l’autonomia di quelli originari, creare dei prosindaci, in modo che tutti i comuni che fanno parte della fusione abbiano un referente politico, di riferimento per i cittadini ed eletto dagli stessi. Ad oggi abbiamo i servizi principali condivisi con i comuni della zona omogenea, l’unione permette una maggiore capacità di accedere ai bandi dove si privilegiano nei punteggi i comuni uniti, a livello regionale europeo e nazionale. Un importante progetto che stiamo portando avanti è quello di una mobilità leggera, una pista ciclopedonale fra tutti i comuni che sarebbe stato impossibile realizzare separatamente.

001_luca_rigamontiMONTICELLO (4.186 abitanti) – Luca Rigamonti (Indeciso) – “Con Missaglia, Casatenovo, Besana e Triuggio, questi ultimi due della provincia di Monza, abbiamo sottoscritto una lettera d’intenti per andare a realizzare servizi e funzioni associate. E’ un percorso che abbiamo iniziato e che vogliamo portare avanti. I nostri territori hanno una continuità territoriale notevole e sono simili per tessuto urbano. A prescindere da un eventuale referendum che potrebbe arrestare o dare la spinta a questa intesa, va detto che di unione e fusione per ora non se ne parla, bisogna cercare forme di aggregazione per lavorare meglio e migliorare il servizio, senza guardare troppo ai risparmi che a mio parere dovrebbero essere investiti sul personale. Nel futuro vedo di buon occhio l’Unione tra i nostri comuni che non perderebbero la propria individualità e si avrebbero benefici per le rispettive comunità”.

claudio usuelliNIBIONNO (3.729 abitanti) – Claudio Usuelli (No):  “Il mio è un no convinto. I Comuni sono la linea di confine per i cittadini, ovvero il contatto diretto tra loro e i servizi. Con una fusione i cittadini non avrebbero più un riferimento e un contatto con i propri rappresentanti. Dal punto di vista economico non è il costo degli amministratori locali che incide sul bilancio statale. Indennità di sindaci, amministratori e consiglieri è stata diminuita del 10% a differenza di quanto fatto dai parlamentari che non hanno rinunciato al proprio stipendio. In gestione associata abbiamo tanti servizi ininfluenti e poco operativi, giudico positivo solo quello di protezione civile con Costa Masnaga”.

davide_maggioni_insieme_per_sirtoriSIRTORI (2.935 abitanti) – Davide Maggioni (NO): “Il grande vantaggio dei comuni piccoli è l’estrema facilità con cui i cittadini possono parlare con l’amministrazione e avere risposta in termini molto concreti e diretti, cosa che non accade nei comuni più grandi dove ci sono una serie di filtri tra cittadino e sindaco, ci si ferma all’ufficio competente e al responsabile che ha un punto di vista diverso dall’amministratore che vuole agevolare cittadino, un funzionario guarda più alla procedura. Oggi servono servizi condivisi più che fusioni, creare dei servizi condivisi che funzionino”.

fabio_bertarini_viganoVIGANO’ (2.011 abitanti) – Fabio Bertarini (NO):  “Nel mio Comune funziona tutto perfettamente, perché dovrei affrontare questa avventura? Eravamo parte di Barzanò, solo negli anni ’60 Viganò è diventato comune indipendente. Oggi abbiamo cinque dipendenti, che sono sottostimati per 2 mila abitanti ma siamo fortunatissimi perché si danno un gran da fare. Credo di più nelle funzioni associate, la Polizia Locale è condivisa con Cremella e Barzanò. Tanti sono i sindaci che si dichiarano sostenitori delle fusioni, poi scappano dopo un anno dalle funzioni associate, guardando l’acqua al proprio mulino. Avevamo anche il Catasto associato con Cremella e Barzanò poi è si è tornati a gestirlo singolarmente, la stessa cosa con i servizi sociali. Non è detto che il grande funziona, molte volte è l’inverso”.

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