88 – 10 / Fusioni: l’esempio di Verderio e La Valletta Brianza

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Il sindaco de’ La Valletta Brianza Roberta Trabucchi e quello di Verderio Alessandro Origo

 

logo_88-1088 -10 – Mentre tanti discutono, c’è chi ha già fatto il grande passo:  due sono  i comuni nati da recenti fusioni avvenute nel lecchese: dalla fusione di Verderio Superiore e Inferiore è sorto il comune di Verderio con Alessandro Origo sindaco e dalla fusione di Perego e Rovagnate è nato il comune de’ La Valletta Brianza che ha come sindaco Roberta Trabucchi. (L’articolo introduttivo: 88-10 Fusione tra Comuni. Chi ci sta?)

Nel dicembre 2013 il referendum ha sancito la creazione del comune di Verderio, oggi cittadina di 5,7 mila abitanti, circa un anno dopo, novembre 2014, la consultazione sulla fusione dei due comuni brianzoli di Rovagnate e Perego ha dato vita a La Valletta Brianza, che oggi conta 4,6 mila residenti.

“A Verderio ci sono stati tre tentativi – spiega il sindaco  Alessandro Origo – altri due referendum, nel 1994 e nel 2004, sono falliti. Io credo che alla base di questi risultati vi fosse un falso problema avvertito dalla popolazione sul rischio di perdere l’identità culturale e storica del proprio paese, soprattutto  per l’ex Verderio Superiore, dove non si è raggiunta per due volte la maggioranza dei favorevoli.  In realtà i due comuni già collaboravano e quando si è capita la necessità di un’alternativa alle funzioni associate, si è tagliata la testa al toro ed è stato chiaro a tutti che la via sarebbe stata la fusione. Tradizioni e identità resistono grazie all’impegno dei cittadini, non è un referendum a minarli”.

La Valletta Brianza giungeva invece da una precedente unione tra i comuni di Perego, Rovagnate (Unione dei Comuni Lombarda della Valletta) e Santa Maria Hoé che ha poi deciso di non partecipare al passo successivo, mantenendo la propria autonomia municipale ma comunque partecipando tuttora all’Unione, rimasta tale dopo la nascita de La Valletta Brianza.

“Il progetto di fusione è stato sicuramente facilitato dall’unione che già esisteva negli anni 2000 ed è stata  implementata nel 2012, quando tutte le funzioni sono state devolute  dai comuni all’unione, con la riorganizzazione di servizi e personale  – spiega Roberta Trabucchi, sindaco de La Valletta Brianza –  se si è giunti al risultato finale è grazie anche  a Marina Galbusera e  Paola Panzeri, ex sindaci di Rovagnate e Perego, che ci hanno creduto con convinzione. E’ stato portato avanti un progetto di comunità,  i due paesi erano anche geograficamente incrociati nei loro rispettivi territori e unirsi è stato qualcosa di naturale, era difficile pensarsi separati. Campanilismi?  Valori e identità  non si perdono perché si cambia un cartello”.

 

Ma con quali vantaggi?

alessandro_origo-1VERDERIO (5.742 abitanti) – “Prima della fusione avevamo parecchi servizi in gestione associate, penso alle scuole dell’infanzia e la primaria, il centro sportivo, la biblioteca e altre funzioni che comportavano una doppia attività di rendicontazione, per Verderio Inferiore e Superiore, e in molti casi vi era una sola persona competente per servizio che, in caso di assenza per malattia, veniva sostituita da un’altra senza una professionalità equivalente. Ora, unendo gli uffici, i protocolli si sono dimezzati e il personale è in misura sufficiente. Il  municipio è stato collocato nel palazzo comunale di ex Verderio Superiore, da luglio di quest’anno tutti  i servizi sono nello stesso immobile tranne il consiglio comunale che si riunisce nell’ex municipio di Verderio Inferiore dove, negli spazi liberati,  verrà ricollocata la biblioteca e predisposta una sala civica”.

roberta-trabucchi-vallettaLA VALLETTA (4.687 abitanti) – “A parità di tasse abbiamo implementato il livello di fornitura dei servizi,  mentre dal punto di vista amministrativo si è facilitato l’iter, se nell’unione vi erano tre consigli comunali e tre sindaci chiamati a prendere decisioni, ora, con la fusione di Perego e Rovagnate, tutto si è semplificato. C’è poi un accesso privilegiato ai bandi, vengono attribuiti più punti ai Comuni nati da fusioni.  Gli amministratori ci devono credere e da noi vi è stata una spinta forte da parte dei dipendenti comunali per superare una situazione ibrida dove alcuni servizi sono gestiti direttamente dal comune e altri dall’unione.  In un piccolo comune, vi sono pochi dipendenti tuttologi, riorganizzandosi invece è possibile strutturarsi e il lavoro per gli dipendenti è migliore, così come migliora il servizio ai cittadini. Nessuno tornerebbe indietro”.

 

Lo stato finanzia le fusioni.  Quante le risorse e come sono state spese? 

VERDERIO – “Abbiamo ricevuto 257 mila euro nel 2014, altrettanti nel 2015, ovvero il 20% trasferimenti dei due comuni in essere nel 2010;  nel 2016 la percentuale è stata alzata al 40%, toccando la cifra di 698 mila. Grazie a questi fondi,  a bilancio come spese correnti, abbiamo riallineato al ribasso tariffe del 2014 (l’Imu è scesa al 0,78%, mentre nei comuni vicini si attesta a circa all’0,9%)  e anche l’addizionale comunale anche se poi abbiamo dovuto rialzarla a causa di tagli statali.  Abbiamo però  abbassato la quota trimestrale del trasporto scolastico, abolito la tassa su passi carrai.  Con le stesse risorse è stato fatto fronte all’aumento delle spese per il sociale senza dover ricorrere alla leva fiscale. Si sono rese disponibili risorse in avanzo che potremmo  ora utilizzare per fare opere pubbliche:  sono  già stati finanziati i  lavori di manutenzione straordinaria nelle scuole,  asfaltature per 100 mila euro lo scorso anno e per quest’anno altri 200 mila euro,   340 mila euro saranno investiti per gli interventi al nuovo municipio ex superiore. E’ stata avviata la g gara per una rotatoria in via Piave da 240 mila euro e affidati i lavori per i cimiteri, la sistemazione di 50 loculi e dei servizi igienici”.

LA VALLETTA –  “I contributi arrivati il  primo anno, ovvero il 2015, sono stati 203 mila euro, nel 2016 hanno raddoppiato,  406 mila e poi vi è stata una redistribuzione del contributo statale che ha fatto entrare nelle casse del nostro comune altri 106 mila euro.  Attualmente siamo  nella fase di progettazione preliminare di quattro  opere: la ristrutturazione della sede dell’ex comune di Rovagnate per trasformarlo in centro unico dei servizi,  riusciremmo a trovare in quell’immobile gli spazi per tutti i servizi al cittadino, oggi invece divisi su tre municipi; in programma c’è poi la riqualificazione di via Roma, nucleo storico artistico del territorio, e di via Brusadelli, la realizzazione di una pista ciclopedonale”.