La nota del gruppo di opposizione in merito alla famigerata vicenda del T- Red
“Spento il T-Red, va ripristinata ora la vecchia viabilità su via Galli all’incrocio con Corso Dante”
CALOLZIO – Disinstallare definitivamente l’impianto T- Red dai semafori di Corso Dante e ripristinare la vecchia viabilità all’incrocio con via Galli. Sono le richieste avanzate dal gruppo di opposizione Calolzio Bene Comune, che conferma la volontà di promuovere una raccolta firme a sostegno dei cittadini che in queste settimane sono incappati nelle multe irrogate dalla Polizia locale attraverso il sistema del T- Red.
Dopo la decisione, presa qualche giorno fa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Ghezzi di sospendere l’utilizzo del dispositivo, ripristinando il funzionamento dell’impianto semaforico mandato in tilt dal temporale senza attivare però il T-Red, la capogruppo Sonia Mazzoleni ha deciso infatti di tornare sull’argomento, sottolineando “i persistenti e continui errori nella gestione viabilistica della città. Il Sindaco dovrebbe assumersi, almeno questa volta, la responsabilità ed ammettere che la gestione del semaforo di Via Galli, sin dall’inizio, con la decisione di consentire la svolta a sinistra sul corso Dante, ha comportato problemi viabilistici al traffico in centro Città”.
A supporto di questa considerazione, Mazzoleni cita i tanti commenti apparsi sui social e sui gruppi Fb, ta cui “Sei di Calolzio Se, (il cui amministratore è proprio
l’Assessore alla Polizia Locale), dove uno dei tanti scrive che: “il semaforo come era prima era una vita che era così e andava benissimo, cosa sarà girato per cambiarlo”, un altro: “ci sono code a scendere da Rossino e venendo da Bergamo. Scendendo da Rossino si rimane fermi perché il famoso semaforo rimane rosso e crea code sul corso Dante, cosa che prima non succedeva””.
Non poteva mancare una frecciatina verso “il gioiello del T-Red, costato insieme a quello posizionato in Corso Europa ben 139.000 euro pagati di Cittadini di Calolziocorte e vanto del nostro Assessore alla viabilità, che in pochi mesi, come un’idrovora, ha risucchiato centinaia e centinaia di contravvenzioni senza che nessuno all’interno del nostro Comune se ne accorgesse. Purtroppo se ne sono accorti i nostri Concittadini che si sono visti recapitare una vera e propria ondata di contravvenzioni con il rischio di vedersi spendere anche la patente a causa dei punti legati al tipo di sanzione e che ora “apprendono” dal Sindaco che la causa è semplicemente loro perché “Molte persone non conoscono il Codice della Strada”. Ma ora ci chiediamo di come sia possibile che un Assessore alla viabilità, un Assessore responsabile della Polizia Locale non si siano resi conto di ciò che stava avvenendo, che non siano intervenuti tempestivamente a modificare o interrompere fin da subito un T-Red diventato vero e proprio strumento di vessazione nei confronti dei cittadini il cui vero effetto si scoprirà solo nei prossimi mesi, considerato che molte sanzioni dovranno ancora essere recapitate. Il paradosso, per ora inspiegabile, è che al nostro Sindaco e alla sua Amministrazione, andava bene così!”
Nel mirino, oltre al T- Red, anche la viabilità: “Serve ripristinare la vecchia viabilità perché a causa della modifica della stessa, si sono formate code anche durante la pausa estiva… Cosa che non era mai vista!”.
Da qui la conclusione: “A questo punto ricordiamo l’impegno assunto con i Cittadini per la rimozione definitiva del T-Red e contro una modifica introdotta al semaforo di via Galli, che riducendo di fatto i tempi in direzione Lecco, non consente più la fluidità sul corso Dante, creando così situazioni di rallentamenti e blocco del traffico. Confermiamo quindi la volontà di effettuare una raccolta firme nel mese di settembre, affinché vengano ripristinate le precedenti condizioni dell’impianto semaforico e che il diabolico T-Red venga disinstallato definitivamente”.
Non solo. “Attendiamo inoltre un intervento sulle sanzioni per la “striscia bianca” che, per scelta di questa Amministrazione, sono state elevate… altro che i Cittadini devono capire. Questa è l’ennesima brutta e ridicola pagina della storia calolziese, che tutti hanno visto, letto e sperimentato”.