LECCO – “Queste linee, individuate durante il periodo di moratoria dei Centri Commerciali, si pongono come obiettivo un riequilibrio tra le grande distribuzione e il commercio tradizionale. Abbiamo cercato di farlo in modo attento, lavorando su aspetti che rendano la competitività “ad armi pari”, e non in nome di una concorrenza senza regole di cui rischiano di fare le spese soprattutto i consumatori”.
Con queste parole il relatore Mauro Piazza, vice-capogruppo PDL in Regione, ha descritto i contenuti della Proposta di Atto Amministrativo “Nuove linee per lo sviluppo del Commercio” nel suo intervento in apertura dei lavori dei Consiglio Regionale della Lombardia.
Continuando nella sua relazione, Piazza ha sottolineato i punti essenziali della proposta dalla non edificabilità di nuovi Centri Commerciali su aree agricole, favorendo così il recupero delle aree dismesse, al potenziamento dei Distretti del Commercio, senza dimenticare l’utilizzo dei fondi strutturali dell’Europa per il settore del commercio, a sostegno delle reti d’impresa e formazione, la difesa della rete tradizionale del commercio e la valorizzazione della filiera corta e dei prodotti lombardi.
“La difesa dei negozi di vicinato – ha continuato Piazza – è, infatti, una battaglia di civiltà. Della nostra civiltà. Del nostro modello di qualità e organizzazione della vita, nei termini delle tradizioni e della socialità con cui abitiamo il mondo. I centri delle nostre città sono i centri commerciali più belli, e ci piacerebbe tornassero ad essere quei fiorenti e naturali luoghi del commercio a cielo aperto e in mezzo alla cultura”.
“Per questo – ha spiegato Piazza – abbiamo deciso di sostenerla non in un’ottica “anacronistica” o di “salvaguardia”, ma al contrario perché rappresenta una risorsa viva e ricca, che va innovata, stimolata e potenziata. Un sostegno concreto che passa da alcuni interventi specifici che abbiamo inserito all’interno di questo provvedimento a partire da un alleggerimento del carico fiscale e da una logica di marketing territoriale con legami turistici e culturali, fino al necessario miglioramento delle infrastrutture e delle reti e all’adeguato sfruttamento delle opportunità che si presenteranno grazie all’appuntamento del 2015 con EXPO”.
“Ciò che è emerso in questo periodo di lavoro – ha concluso il consigliere regionale – è però la necessità di un intervento ancora più approfondito sul tema del commercio, per questo sono convinto che ora sarà necessario mettere mano ad una riforma più complessiva del settore con la revisione del Testo Unico sul commercio. Necessità alla quale il Consiglio non si sottrarrà certamente”.

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