Comune senza soldi, ecco i tagli ma
“niente tasse in più”

Tempo di lettura: 3 minuti

forbiciLECCO – “Non ci saranno aumenti di tariffe o aliquote, almeno per il 2013” ci ha tenuto a ribadirlo l’assessore Elisa Corti nella commissione che martedì sera si è riunita al Palazzo Comunale per decidere come affrontare i mancati trasferimenti sull’IMU da parte dello Stato: circa 3 milioni di euro che dovevano arrivare a Lecco e che sono rimasti all’Agenzia dell’Entrate per il fondo di solidarietà comunale e che hanno fatto andare “sotto” i conti del comune di 2,5 milioni.

Se, come promesso dall’assessore, l’amministrazione comunale non guarderà alle tasche dei lecchesi per ripianare il pesante ammanco a soli due mesi dalla chiusura dell’anno, sono invece inevitabili i tagli alla spesa che si annunciano imponenti.

Innanzitutto resteranno bloccate quelle opere che si sarebbero dovute finanziare con la vendita di via Roma 51 (tra cui il 2° lotto dei lavori a Villa Manzoni) ma l’amministrazione ha individuato altri capitoli di spesa da tagliare: manutenzioni ad immobili comunali, impianti, tombe, pulizia dei pozzetti, praticamente tutti quei lavori (per un importo che si aggira intorno ai 700 mila euro) che erano “congelati” in attesa della gara d’appalto.

Le forbici dell’amministrazione andranno poi a colpire capitoli meno rilevanti economicamente anche se non si può dire lo stesso dal punto di vista sociale: 50 mila euro sui canoni di locazione, 100 mila euro su spese di riscaldamento, 30 mila euro sull’assistenza ai minori, 15 mila euro destinati al centro d’aggregazione di Villa Gomes.

“Si tratta solo di un primo studio e faremo una maggiore analisi nei prossimi giorni – spiega l’assessore – Certo è che lo sbilancio con cui abbiamo non è più pesante di così solo perché nel 2012 sono state più grandi le entrate sull’IMU per il recupero dell’evasione degli anni precedenti”.

Nel frattempo dall’opposizione è stato presentato un ordine del giorno a firma del coordinatore provinciale della Lega, Giulio De Capitani, nel quale si chiede al Comune di “attivarsi con ogni mezzo per avanzare formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Parlamento, affinché venga abrogata la normativa sul Patto di Stabilità per tutti i comuni virtuosi cui sia anche consentito utilizzare l’avanzo di amministrazione senza alcun vincolo”.

Una richiesta che ha trovato d’accordo non solo i consiglieri di opposizione di Pdl, Lega Nord e FDI, ma anche il consigliere di maggioranza Ezio Venturini, dell’IDV: “Quel Patto di Stabilità ha creato negli anni non pochi problemi penalizzando Comuni che si sono comportati bene e premiando quei Comuni che negli anni hanno fatto grandi debiti – ha commentato Venturini – si è rilevato uno strumento che non riduce le spese e gli sprechi dello Stato, ma mantiene inderogabilmente alta la pressione fiscale caricando sui cittadini più imposte e tasse ricevendo meno servizi” .