Da Varenna un appello: “Prevalga la lotta a sprechi e corruzione”

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VARENNA – “Le istituzioni pubbliche sono chiamate a perseguire con la massima trasparenza e efficacia gli interessi della collettività, la cui tutela è affidata loro dall’ordinamento. Il radicamento di prassi che si risolvono nel non corretto esercizio dei poteri pubblici costituisce elemento ostativo al perseguimento dell’interesse pubblico e l’enunciazione di princìpi vaghi non può essere lo strumento idoneo a contrastare in modo efficace tale prassi”.

Il 59.mo convegno di studi amministrativi che si è aperto giovedì 19 settembre a Villa Monastero di Varenna mette a confronto la politica con l’amministrazione della spesa pubblica, con particolare riferimento ai controlli, alla trasparenza e alla lotta alla corruzione. E Daniele Nava, presidente della Provincia di Lecco, ente promotore del tradizionale appuntamento di metà settembre che può contare anche quest’anno sul coordinamento scientifico della Corte dei Conti, aprendo i lavori è stato esplicito.

“L’individuazione di più idonei strumenti sanzionatori, di controllo e di prevenzione – ha detto – non basta. Le istituzioni sono in continua evoluzione e si attuano nella coscienza e nella volontà di chi le rappresenta. Può tuttavia accadere che le stesse istituzioni sfuggano alla ratio del legislatore e a quel punto deve subentrare un cambiamento culturale dei pubblici uffici e della collettività, così come deve prevalere il senso di responsabilità del singolo individuo”.

E’ peraltro indispensabile passare dai buoni propositi ai fatti. E Nava ha allora ricordato che la Provincia di Lecco già nel 2010 ha siglato un patto di integrità per conformare i comportamenti dei partecipanti alle varie gare ai princìpi di lealtà, trasparenza e correttezza. “Tutto ciò – ha sottolineato il presidente – nonostante sulle Province continui a incombere la spada di Damocle del loro riordino, o della loro abolizione, che potrebbe condizionarne negativamente l’attività”.

Assente per sopraggiunti impegni istituzionali il governatore della Lombardia Roberto Maroni (a rappresentarlo c’era a Villa Monastero l’assessore regionale Antonio Rossi), alla prima giornata del convegno varennese sono intervenuti tra gli altri il ministro delle Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, e Raffaele Squitieri, presidente aggiunto della Corte dei Conti. Quest’ultimo ha insistito sull’esigenza di attuare una sempre più efficace lotta alla corruzione, da lui più volte definita “una mala bestia che porta tra l’altro a uno scadimento nella qualità dei servizi”, e sull’importanza di intervenire con una adeguata informazione e formazione. “Siamo in una situazione difficile – ha detto – e non possiamo negarlo, anche perché la recente legge 190 del 2012 che detta le disposizioni per la prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione è ancora tutta da attuare”.

Il ministro Gaetano Quagliariello ha invece insistito sull’esigenza di procedere alla riforma delle istituzioni. Ha criticato “il circuito perverso dei decreti legge” e “il mancato adeguamento dell’assetto politico e istituzionale” e ricordato che “la politica di riduzione della spesa pubblica deve necessariamente passare dalla sua stessa revisione”, auspicando altresì una nuova “architettura” dei pubblici poteri, “indispensabile per attuare i passi successivi”.

Quagliariello ha quindi invocato la diversificazione delle funzioni dei due rami del Parlamento. “A una sola delle due Camere – ha detto a questo proposito il ministro – andrebbero attribuiti i poteri di indirizzo politico”. Quindi un altro auspicio, che cioè il cittadino possa tornare a credere che “la politica può avere un ruolo efficace per la gestione del bene comune”.

Prima di Squitieri e di Quagliariello era intervenuto anche il sindaco di Varenna. Forte il messaggio lanciato da Carlo Molteni da un palcoscenico così autorevole qual è il convegno di studi amministrativi in svolgimento fino a sabato 21 a Villa Monastero. “Siamo un Paese che i problemi se li crea spesso intenzionalmente – ha detto – e le difficoltà che incontrano i pubblici amministratori si sono accentuate negli ultimi anni anche a seguito del terrorismo psicologico perpetrato ai danni dei piccoli Comuni dai Governi che si sono via via succeduti”.

“In nome di una falsa riduzione della spesa pubblica – ha aggiunto Molteni – i parlamentari hanno pensato di accanirsi contro i più deboli, con un atteggiamento a dir poco comodo e meschino. Soffocare i piccoli Comuni significa impoverire il territorio di una rappresentanza locale democratica nel senso vero del termine e togliere l’unica rappresentatività diretta che mostra la faccia ai propri elettori, che ne risponde direttamente e che si assume oneri e responsabilità per conto di chi sta a Roma a scaldare i banchi”.

Il prefetto di Lecco, Antonia Bellomo, ha invitato a “spingere l’acceleratore per attuare riforme che vadano nel segno della trasparenza amministrativa e di una maggiore semplificazione delle norme”. “Dobbiamo utilizzare al meglio le poche risorse disponibili – ha affermato – e puntare ad avere amministratori capaci di governare le complessità che la società ci impone”.

Nel suo messaggio letto dall’assessore Antonio Rossi, il governatore della Lombardia Roberto Maroni aveva invece messo l’accento sull’importanza di attuare una reale razionalizzazione della spesa pubblica, per una più efficace lotta agli sprechi, invitando a non abbassare mai la guardia per quanto riguarda la sfida alla corruzione, auspicando che la politica “torni a dare esempi di virtuosità” e annunciando che entro la fine del prossimo mese di gennaio la Regione Lombardia adotterà appunto il suo piano anticorruzione.