Lecco: in Comune è scontro aperto sui tagli alla spesa

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LECCO – Non sono tempi facili per l’Amministrazione Comunale di Lecco alle prese con i tagli da effettuare alla spesa pubblica per evitare il rischio “default” paventato nelle scorse settimane dal sindaco Brivio.

Tagli che si annunciavano pesanti e che nei fatti lo saranno: il Comune deve infatti recuperare un “rosso” di circa 2,5 milioni di euro a causa dei mancati trasferimenti da parte dello Stato (vedi articolo precedente) e la mancata vendita di via Roma 51.

Francesca RotaNel concreto si parla di una riduzione di 1,8 milioni sulle spese correnti che si abbatteranno in particolare sui servizi sociali per 500 mila euro (dall’assistenza ai poveri agli asili nido) e sui lavori pubblici per 432 mila. Interessate dai tagli anche le spese per il personale per 84 mila euro e i servizi del settore turistico (55 mila euro).

Ad evitare il peggio è stato il recupero di circa 456 mila euro sull’evasione degli anni passati di Ici e Tarsu oltre che i 155 mila euro di sanzioni arretrate per infrazioni al codice della strada e 180 mila euro dalla gestione dei parcheggi pubblici.

C’è stato un lavoro mirato ad individuare quelle voci di spesa dove era possibile attuare dei risparmi – ha spiegato il segretario generale Paolo Codarri – Solo un mese fa personalmente ero quasi convinto che non ce l’avremmo fatta ad evitare il dissesto”.

“Se si guarda bene i tagli riguardano il 2% della spesa complessiva e si tratta di risorse che avremmo comunque conteggiato come avanzo tra un mese – ha sottolineato dal PD, Casto Pattarini – La grave riduzione degli investimenti è dovuta alla mancata alienazione di via Roma 51 ma siamo comunque riusciti a recuperare circa 500 mila euro da spostare sulla spesa in conto capitale”.

De CapitaniSoldi, questi ultimi, che andranno a finanziare la manutenzioni delle strade delle aree verdi. In ogni caso, sono proprio gli investimenti sulle opere pubbliche quelli che soffrono maggiormente: si è infatti passati da un piano triennale che a inizio anno prevedeva circa 8,5 milioni per il 2013 all’attuale assestamento di 2,15 milioni. “Numeri pietosi” come ha commentato l’assessore Francesca Rota che per il 2014 e il 2014 avrà a disposizione una misera cifra stimata a 2,53 milioni.

“State presentando un piano che non è adatto a governare una città e quando la politica non ce la fa è meglio che si faccia da parte – ha commentato dall’opposizione il consigliere Zamperini – Vorrei poi capire perché ci sono tagli ovunque ma non alla cultura”.

Anche il leghista Giulio De Capitani ha criticato la scelta della Giunta di non andare a colpire alcuni capitoli di spesa: “Chissà perché alcune voci intoccabili come il bikesharing e la cosiddetta cultura che non dovrebbe essere solo il funzionamento del teatro ma anche la conservazione delle tradizioni del territorio. Invece si va a spendere su nomi che attirano e con alti cachet da pagare. Vi siete anche affidati alla cessione di via Roma 51 che si è rivelata un bene invendibile e il risultato è questo”.