Cgil, manifestazione per il diritto alla salute: a Roma anche una delegazione lecchese

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Il focus della sigla sindacale è sull’indebolimento della sanità pubblica e sui numeri, troppo alti, di morti e feriti sul lavoro

Il segretario generale della Cgil di Lecco, Diego Riva, guiderà la delegazione lecchese a Roma

LECCO – Sabato 24 giugno la CGIL nazionale, insieme a una rete di associazioni laiche e cattoliche riunite nell’Assemblea “Insieme per la Costituzione”, organizza e promuove una manifestazione a Roma in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.

All’appuntamento- alle 10 in Piazza della Repubblica – non mancherà una nutrita delegazione della CGIL Lecco, guidata dal Segretario generale Diego Riva, che raggiungerà la Capitale sabato con un treno speciale messo a disposizione dalla CGIL Lombardia. “Saremo in piazza ancora una volta per difendere la Costituzione, che non va stravolta ma applicata – commenta Riva -. Parafrasando le parole della senatrice a vita Liliana Segre siamo convinti che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la nostra Carta fossero invece impiegate per attuarla, l’Italia sarebbe certamente un Paese più giusto e felice.”

Il corteo raggiungerà Piazza del Popolo, dove si susseguiranno gli interventi dal palco da parte di delegati sindacali e rappresentanti delle associazioni. Il comizio conclusivo sarà affidato al Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini.

“Il prossimo sabato – spiega la CGIL in una nota stampa – si svolgerà la prima delle due grandi manifestazioni nazionali in difesa della Costituzione, e in particolare dell’Articolo 32, che individua la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità. Di fronte al progressivo indebolimento della sanità pubblica a vantaggio degli interessi dei colossi privati, ai numeri impietosi e inaccettabili delle morti e degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali (quasi 2mila morti e 700mila infortuni nel 2022, +24% di malattie professionali denunciate tra gennaio e aprile 2023 rispetto allo scorso anno), scendiamo di nuovo in piazza per ribadire che la salute non è una merce. Serve un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, destinato a operatori e professionisti da valorizzare con salari adeguati; integrazioni dell’organico devono riguardare anche i dipartimenti di prevenzione delle ASST e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, per sopperire alla cronica carenza di controlli; stop alla concessione di finanziamenti pubblici alle imprese che non applicano i CCNL e non garantiscono il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza”.