La caduta del Governo Draghi ‘commentata’ dai politici lecchesi sui social
Dalle responsabilità della crisi agli scenari futuri, tra gli apprezzamenti e le critiche al premier dimissionario
ROMA / LECCO – E’ arrivata al termine dell’incontro con il presidente Mattarella, pochi minuti dopo le 10 di questa mattina, la notizia delle dimissioni del premier Mario Draghi. Una decisione che era ormai nell’aria dopo il voto di fiducia in Senato che ha evidenziato la frattura nella compagine di maggioranza.
Una crisi seguita dal vivo dai parlamentari lecchesi in aula e dal panorama politico locale che in queste ore ha detto la ‘sua’ rispetto alla caduta dell’esecutivo, alle responsabilità e agli scenari futuri.
Per l’onorevole Gian Mario Fragomeli del Pd i “veri mandanti della fine del Governo Draghi” sono Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia “con i loro voti mancanti e assenti in Senato. Grazie al centrodestra – scrive il parlamentare lecchese – rinunciamo all’Italiano più riconosciuto e affermato a livello internazionale, preparato e disponibile ad affrontare uno dei periodi più difficili per la repubblica italiana. Noi del Pd, coerentemente, abbiamo votato convintamente perché Draghi restasse premier e di questo saremo sempre orgogliosi”.
“Sia chiaro – ribatte a distanza in un post Paolo Arrigoni, senatore della Lega – la crisi di Governo è stata aperta per irresponsabilità del M5S che non ha dato la fiducia al decreto Aiuti che stanzia 20 miliardi contro il caro energia, il caro materie prime e contro il caro inflazione. È a questo punto che la Lega, ma anche Forza Italia, con una propria risoluzione ha chiesto a Draghi discontinuità sia nelle politiche sia nella composizione del governo, per dare al Paese un esecutivo nuovo. Tale richiesta è stata dal Premier però incomprensibilmente ignorata! Il campo largo si è polverizzato da solo!”.
“Letta sognava di umiliare il centrodestra, ma si ritrova con l’incubo elezioni” scrive la senatrice del Carroccio, Antonella Faggi, rivolgendo un ‘bye bye’ ai ministri Lamorgese e Speranza, postando le loro immagini, per i quali Salvini aveva chiesto la rimozione dall’esecutivo in un eventuale Draghi bis.
Per l’ex senatore Antonio Rusconi, oggi sindaco di Valmadrera e tra i coordinatori di Italia Viva Lecco, quello pronunciato da Draghi al Senato è stato “un discorso di grande responsabilità, che risponde alle attese di gran parte dei cittadini, dei sindaci, degli imprenditori, delle associazioni”.
“Il saluto di Draghi – scrive il consigliere regionale del PD, Raffaele Straniero – inevitabile dopo la giornata di oggi, rappresenta oggettivamente un ‘autogol’ clamoroso per l’Italia, dovuto all’irresponsabilità di chi ha anteposto i propri obiettivi all’interesse della nazione”.
“Legittimo scegliere la strada del voto quando non ci sono più le condizioni minime per governare assieme – scrive Mauro Piazza, consigliere regionale della Lega – Siamo pur sempre una democrazia. Grazie Draghi per il lavoro svolto. Ora il centrodestra si deve dimostrare all’altezza della grave situazione in cui è il Paese. Lavoriamo perché sia così”
Spinge per il voto anche Giacomo Zamperini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia: “Draghi si è dimesso ed il fallimento è completo. Basta perdere tempo di fronte alle emergenze internazionali ed alle esigenze improrogabili di famiglie ed imprese italiane. Serve coerenza e capacità, serve subito un nuovo governo che possa restituire dignità alla nostra povera Patria martoriata. Si può ottenere soltanto restituendo la parola ai cittadini d’Italia. Ha ragione Giorgia Meloni. Elezioni, subito!”
Rincara la dose Giovanni Pasquini, segretario della Lega nell’oggionese: “Draghi sta alla politica come il burro sta alla ferrovia. S’è dimostrato un autentico incapace, senza alcuna iniziativa veramente Autonoma rispetto ai burattinai di Bruxelles e Washington. Non ho mai potuto tollerare le intromissioni della finanza nella politica, ma lo ritenevo comunque decisamente più abile e arguto. Come si dice in Lombardia: L’ha propi faj la figüra del ciculatée”
Non ci sta Beppe Mambretti, tra i referenti di Italia al Centro Lecco: “La capacità leghista di incolpare solo Conte e Draghi della crisi è straordinaria. Ma hanno così disistima dei loro elettori al punto di pensare che siano tutti imbecilli?”
“Non si possono esigere super tecnici alla guida dei governi (Draghi sicuramente è un grande tecnico) e anche pretendere che sappiano saggiamente destreggiarsi nei marosi della politica” dice Riccardo Mariani, ex assessore comunale a Lecco e già sindaco di Mandello.
“Non ho mai pensato – scrive il consigliere comunale di centrodestra Filippo Boscagli (Lecco Ideale) – che i tecnici potessero sostituirsi alla politica, anzi, ma stupisce che la politica nazionale prima osanni Draghi (ottimo tecnico) come salvatore della Patria votandogli ogni cosa, e nel giro di poche ore lo getti nel fango accusandolo di non saper governare ed esser causa della propria caduta. Tanto più a pochi mesi dalla normale scadenza del mandato con una serie di investimenti necessari del PNRR che anche a Lecco aspettiamo. Davvero difficile oggi per i moderati di centrodestra riconoscersi in queste scelte e trovarsi rappresentati. E’ sempre più necessario lavorare perché rinasca una politica con una visione che vada al di là dei commenti social e del tornaconto elettorale immediato”.
“Chi blatera di responsabilità della Lega nella crisi di governo non sa di cosa parla! – dice il segretario provinciale del Carroccio, Daniele Butti – Negli scorsi mesi la lealtà ad un governo di unità nazionale per il bene del Paese è stata massima, come dimostra il fatto che fino a ieri abbiamo votato sempre la fiducia, pur criticando a volte alcuni provvedimenti. La Lega ha pensato al bene del Paese a discapito del consenso popolare per generosità e per lasciare da parte i partitismi. Siamo stati fautori di alcuni provvedimenti importanti per i cittadini come quelli contro il caro carburante, contro il caro energia e per aiutare l’agricoltura nella crisi dovuta alla siccità; altri invece hanno pensato di regalare la cittadinanza agli immigrati o ai cannabinoidi”.
“La Lega, pur leale verso il presidente Draghi – aggiunge Butti – non ha potuto però evidentemente accettare la prosecuzione di un governo detto di unità nazionale che forzava la ricerca del consenso solo a sinistra o tra ciò che resta dell’elettorato 5 stelle. Chi oggi punta il dito sulle responsabilità, anche nel lecchese, non si ricorda quanto sosteneva fino a poche settimane fa. Ora al voto con le proposte del centrodestra unito per il futuro dell’Italia!”
Amara la riflessione di Irene Riva, volto del PD lecchese e presidente di Femminile Presente: “La politica, che è una mia passione, mi sta deludendo, ogni giorno di più. E’ diventata un volgare mercimonio elettorale. Ho sentito Draghi. Lo si può criticare quanto si vuole, ma è una persona che sa dove vuole andare e non ha , questo è certo , altri interessi che non siano il bene del Paese e la sua personale coerenza. Alla quale tiene tantissimo, come tutte le persone perbene. Non vedo molte persone , altrettanto perbene, all’interno della maggioranza dei Partiti. Draghi passerà, ma i Partiti…restano. Ahi, noi!”