Ex sede Venerota, la prima “rigenerazione urbana” in città

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L'ex sede di Venerota in via Tubi

Via libera al progetto di rigenerazione della vecchia sede della Ferramenta Venerota

La documentazione in ritardo ai consiglieri accende i dissapori nel PD

LECCO – Dal 1970 quello stabile aveva ospitato la sede di una delle storiche aziende lecchese, la Ferramenta Venerota, ma con lo spostamento dell’attività nei nuovi e più moderni spazi di via Tagliamento nel 2004, il vecchio immobile di via Tubi era rimasto sgombero. Ora quel fabbricato, venduto dalla precedente proprietà ad un nuovo acquirente, sarà protagonista del primo progetto di rigenerazione urbana in città.

Ieri il consiglio comunale ha dato il suo via libera all’intervento che prevede la demolizione dell’attuale edificio per la realizzazione di un intervento di carattere residenziale. Lo ha spiegato l’assessore Giuseppe Rusconi presentando il provvedimento in aula.

“A soli sette mesi dall’individuazione degli ambiti di rigenerazione urbana diamo finalmente concretezza ad un primo importante intervento che va a risanare un edificio che da oltre quindici anni è in condizioni di disuso” ha rimarcato l’assessore.

Al posto dei vecchi magazzini, sarà costruita una palazzina per un totale di 1448 mq di superficie, con un aumento volumetrico rispetto alla precedente costruzione (1156 mq).

L’assessore allo sviluppo urbano Giuseppe Rusconi

“Il PGT ha fallito, ora a piccoli passi cambiamo la città”

“Iniziamo a dare concretezza ad provvedimento che è applicazione della normativa nazionale e regionale, su cui il Comune ha avuto possibilità di mettere i propri paletti, indicando le aree dove attuarlo – ha sottolineato Vittorio Campione del PD – Ora gli operatori economici si stanno facendo avanti e questo significa riqualificare zone della città, creare valore aggiunto e farla diventare più attrattiva, sanando situazioni ammalorate”.

Per Campione, già assessore della prima giunta Brivio, “a piccoli passi faremo ciò che anni di Pgt non sono riusciti a fare con gli ATU, mai decollati. La città non ha cambiato volto come avremmo voluto quando abbiamo approvato piano del territorio, ora possiamo provare a farlo con questo nuovo strumento”.

“Sono d’accordo che si è perso tempo nel Pgt – ha detto Corrado Valsecchi di Appello – avevamo però contro associazioni datoriali, Confindustria in testa, avevamo contro i sindacati. Abbiamo sbagliato ad assecondare le loro aspettative? Avremo forse dovuto fare la voce grossa, ma vorrei capire con che passo iniziamo questa avventura, se modificheremo in meglio o in peggio la nostra città”.

PD diviso. Fusi chiede più tempo per approfondire

L’entusiasmo per il primo provvedimento di rigenerazione urbana ha dovuto fare i conti con il malumore interno alla maggioranza a causa delle tempistiche troppo strette tra la consegna della documentazione sul provvedimento ai consiglieri comunali da parte degli uffici.

L’ex assessore Clara Fusi

“Abbiamo ricevuto i documenti meno di mezzora prima dell’inizio del Consiglio, non abbiamo avuto modo di farci un’idea critica – è intervenuta Clara Fusi, ex assessore nella precedente amministrazione – al consigliere comunale è chiesto di votare in modo consapevole approfondendo gli argomento su cui si esprime. Mi sembra una richiesta lecita e rispettosa del nostro ruolo e del mandato che i nostri cittadini ci hanno assegnato”.

Con lei d’accordo anche il capogruppo Antonio Pattarini ed anche la Lega, per voce di Stefano Parolari, ha sostenuto la proposta di rinvio: “E’ giusto che il consiglio sia convinto del voto, visto che non è un provvedimento urgente”.

La richiesta di rinvio è stata però bocciata per un voto (14 voti contrari e 13 favorevoli) mentre il provvedimento riguardante la rigenerazione urbana è stata approvato con 17 voti, compreso quello di Clara Fusi: “Per responsabilità verso il gruppo – ha detto – questa volta voterò a favore”.