Ferrovie lecchesi, Fragomeli (PD): “Per il futuro problemi sulle linee che subiranno interventi”

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Gian Mario Fragomeli
Gian Mario Fragomeli

Il consigliere dem interviene dopo l’audizione di Rfi in Regione

“Non basta la semplice elettrificazione della rete ferroviaria tra Lecco e Como affinché tutto funzioni bene, e poi serve programmare gli interventi sui collegamenti tra Lecco e Bergamo”

LECCO – “Dopo l’audizione di Rfi sull’elettrificazione della linea ferroviaria Lecco-Como e gli interventi su altre importanti linee ferroviarie lecchesi, vedo due ordini di problemi: non basta la semplice elettrificazione della rete ferroviaria tra Lecco e Como affinché tutto funzioni bene, e poi serve programmare gli interventi sui collegamenti tra Lecco e Bergamo”, è la sintesi che fa Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, al termine dell’audizione, in V Commissione Infrastrutture e mobilità, con Rfi, Trenord, Direzione regionale Infrastrutture e opere pubbliche e Direzione regionale Trasporti e mobilità sostenibile, sul futuro della linea.

“Poi, parlando del secondo lotto della Lecco-Como che è in fase di progettazione, ho consigliato attenzione e di studiare bene la situazione perché dobbiamo prendere ad esempio altri contesti, penso a Bellano, a proposito del superamento di passaggi a livello, con interventi dilazionati e ben modulati. Bisogna capire fin da ora come intervenire. Ad esempio, il passaggio a livello di Sirone è uno di quei punti. È impensabile procedere con un’elettrificazione della Lecco-Como e un potenziamento del numero di treni senza una reale velocizzazione della linea, considerato che, contestualmente, ci saranno degli intoppi che creeranno il caos totale sulla viabilità. Per questo dobbiamo preallertarci subito”, spiega il dem.

“Stesso discorso per gli incroci nelle stazioni che devono essere programmati e attivati per tempo. La Lecco-Como ha un senso nel momento in cui non è solo l’elettrificazione della linea, ma prevede anche una riduzione dei tempi di percorrenza da Lecco a Como. Cioè non possiamo metterci lo stesso tempo che ci mettevamo con il diesel: il treno deve diventare competitivo. E oggi questa prospettiva non è sul tavolo. Ma prima di tutto dobbiamo intervenire in modo molto più serrato sulla progettazione, quindi fare in modo che sia aperta ancora a qualche altra modifica. Se non si può più intervenire, se è già tutto scritto, devo dire che il secondo lotto è oggettivamente a effetti contenuti sulla qualità del servizio, vista anche la mancata previsione del finanziamento dell’elettrificazione del restante tratto del Besanino, in direzione Milano”, aggiunge Fragomeli.

“Non solo. Non svelo nessun segreto se sottolineo le future criticità della viabilità ordinaria tra Lecco e Bergamo: nei prossimi anni è prevista una chiusura del tratto per la manutenzione straordinaria del ponte di Brivio. Quindi la ferrovia sarà fondamentale per questo collegamento. Purtroppo, però, sappiamo bene che si è accumulato un notevole ritardo nei lavori di raddoppio della linea, che oggi Rfi non è stata in grado di quantificare, sul tratto da Ponte San Pietro a Bergamo. Vuol dire che il percorso subirà molti intralci nella sua percorrenza, ma rischiamo di avere una ferrovia non in grado di supportare la carenza dovuta a tutte le opere infrastrutturali viabilistiche che ci saranno. E non abbiamo una data rispetto alla fine, che era prevista l’anno prossimo, degli interventi in quel tratto, che a Cisano poi vengono verso Calolziocorte o vanno verso Milano. Insomma, è uno snodo molto importante, in un momento cruciale e che mi preoccupa”, spiega il consigliere Pd.