Nulla da eccepire dal punto di vista tecnico e della sicurezza
“Posto incredibile ma contesto fatiscente, serve valorizzare la gestione in ottica turistica”
LECCO – Il consigliere di minoranza Filippo Boscagli (Lecco Ideale), all’indomani della tragedia del Mottarone, ha voluto accendere i riflettori sulla funivia dei Piani d’Erna. E’ bene sottolineare che non c’è nulla che non vada a livello tecnico, come sottolineato dallo stesso consigliere che questa mattina (venerdì) ha incontrato Massimo Fossati, direttore dell’Itb che gestisce l’impianto, ma il punto è come valorizzare il contesto dell’impianto e quindi il potenziale turistico del nostro territorio.
“Non che avessi particolari dubbi sulla qualità del trasporto lecchese, confermata dalla visita di stamattina realmente rassicurante, ma è stato un utile aggiornamento tanto sugli aspetti tecnici quanto sul potenziale turistico inespresso di casa nostra – ha detto il consigliere Boscagli -. Negli ultimi anni la funivia è stata rinnovata negli aspetti di sicurezza, motori, cavi e cabine come è evidente anche dall’estetica decisamente più moderna degli abitacoli e delle strutture di comando rispetto ai precedenti. Tralasciando ora gli aspetti tecnici (evitando dopo esser stati virologi e allenatori di essere esperti di funivie..), il grande tema rimane la valorizzazione del contesto dell’impianto che oltre al servizio di mero trasporto offre davvero poco, nonostante un potenziale incredibile”.
Un sopralluogo sullo stato delle infrastrutture che girano attorno alla funivia: “Il trasporto avviene all’interno di una imponente struttura che a valle – a parte la grande testimonianza di Tony – come a monte, nei bagni, nel bar abbandonato all’arrivo, l’intonaco cadente con le infiltrazioni, nella mancanza di parcheggi e nel lastricato dei vialetti di accesso mostra tutti i suoi quasi 60 anni. Eppure basta uno sguardo per contemplare la bellezza della balconata su Lecco e lago, che arriva oltre Milano, per capire quanto ricreare un ambiente accogliente (ristoro, noleggi, e dormire in vetta…) sia il primo passo per valorizzare i Piani d’Erna”.
“Ricorda un po’ la sindrome del Bione, contesto clamoroso, potenziale incredibile, strutture fatiscenti – conclude Boscagli -. Purtroppo la gestione come Agenzia del Trasporto Pubblico degli impianti – e i ristori mai arrivati – non ha minimamente valorizzato la gestione in ottica turistica, rendendo difficili investimenti che non fossero sul mero spostamento, quando è evidente che una struttura in un contesto montano debba essere aggiornata e integrata sul piano ambientale anche come offerta di turismo sostenibile. A breve saranno pronte le nuove ferrate Gamma 1 e Gamma 2, si potrà tornare a girare liberamente all’aperto, la richiesta di accesso a spazi verdi sarà sempre maggiore. Sarebbe davvero un peccato che le strutture comunali per prime si facciano trovare impreparate”.