I fondi della Lega, indagato Stefano Bruno Galli. Perquisizioni anche nel lecchese

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L’assessore regionale Stefano Bruno Galli indagato per riciclaggio

La nuova inchiesta verte sulla vicenda dei 49 milioni di rimborsi percepiti illecitamente dalla Lega. Perquisizioni anche a Lecco

LECCO – Sarebbero state effettuate perquisizioni anche nel lecchese nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ottenuto impropriamente tra il 2008 e il 2010.

La nuova inchiesta della Procura di Genova vede indagato l’assessore regionale Stefano Bruno Galli, alla guida dell’Associazione Maroni Presidente, creata per supportare la candidatura dell’ex governatore lombardo alle elezioni del 2013.

Stefano Bruno Galli

All’associazione sarebbero transitati circa 450 mila euro di fondi pubblici che sarebbero dovuti essere utilizzati per la campagna elettorale e invece, secondo gli inquirenti, non sarebbero stati spesi ma girati su alcuni conti riconducibili al partito.

“Nei confronti di Galli – spiega la Procura di Genova in una nota stampa – è stata, altresì, notificata l’informazione di garanzia per aver compiuto operazioni su una parte delle somme di denaro provento dei reati ex art. 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) commessi da Bossi Umberto e Belsito Francesco attraverso l’associazione”

Da informazioni ufficiali, le perquisizioni sarebbero state attuate dalla Guardia di Finanza a Milano, Monza e  Lecco e avrebbero riguardato uffici e domicili, sono stati inoltre perquisite le società ‘Boniardi Grafiche’ di Milano e la ‘Nembo srl’ di Monza (cessata) che avrebbero prestato i loro servizi per le campagne elettorali della Lega.

Dalla segreteria provinciale del Carroccio fanno sapere che la sede della Lega a Lecco non è stata interessata dai controlli della Guardia di finanza e di non essere a conoscenza diretta di perquisizioni a rappresentanti del partito nel lecchese.

Maroni: “Nessun ruolo nell’associazione”

“In merito alle indagini che riguardano un’associazione che porta il mio nome (creata per le elezioni regionali del 2013) preciso di non aver mai avuto in essa alcun ruolo gestionale nè operativo. Sono tuttavia certo della correttezza della gestione da parte del presidente e dei consiglieri‬” è quanto ha fatto sapere Roberto Maroni attraverso la propria pagina Facebook.

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La Lega e i rimborsi illeciti, perquisizioni della finanza a Missaglia