“Non possiamo operare con chi ha interrotto il lavoro di uno dei più stimati governi dell’Italia”
L’intero coordinamento è uscito dal partito e ha deciso di continuare insieme dando vita a Cantiere Lecco
LECCO – “Non siamo qui per occupare spazi, ma per generare processi: il momento è di grande incertezza, ma restando saldi ai nostri valori popolari, liberali, riformisti ma soprattutto moderati potremo rispondere efficacemente alle sfide del prossimo futuro”.
Con queste parole un mese fa veniva presentato a Lecco il neocostituito coordinamento provinciale di Italia al Centro: “Sono passate solo quattro settimane, ma politicamente sembra un’era geologica: la sciagurata caduta del Governo Draghi, voluta dal Movimento 5 Stelle con la sponsorizzazione di Lega e FI, ha dato il via alle danze delle alleanze più o meno forzate, che hanno visto i difensori dell’Agenda Draghi coabitare con i fautori del fallimento della stessa – hanno fatto sapere attraverso un comunicato stampa -. Italia al Centro, il nostro partito, si è mosso anche lui in questa direzione: comprendiamo benissimo le ragioni e le pressioni che hanno spinto il Presidente Toti a questa decisione al ribasso e a lui va comunque la nostra riconoscenza per aver provato a creare un’alternativa politica, ma visto la scelta fatta, non solo di coalizione, che poteva essere naturale nelle origini, ma nella dignità e nel modo di presentarsi alla scadenza elettorale, non ci sentiamo più di proseguire il percorso in Italia al Centro, in quanto i valori espressi all’inizio di questo comunicato, non ci permettono di operare con chi ha interrotto il lavoro di uno dei più stimati governi dell’Italia repubblicana. A tutto ciò va aggiunta la nostra contrarietà al presentarci in liste plurinominali divisi dalle altre forze realmente moderate del centro destra, rendendo così più difficile il superamento della soglia del 3%, oltre all’essere addirittura subalterni (anche nel simbolo) a una forza politica che nei sui primi 5 anni di vita ha perso tutti suoi partners che la componevano e che, al di là della buona narrativa, ha pensato più al diritto di tribuna che al buon gioco sul campo”.
La scelta sofferta dell’intero gruppo di uscire dal partito, è stata presa e condivisa dopo una lunga ed attenta analisi fatta con tutti i suoi membri ed a testimonianza di questo, è il fatto che l’intero coordinamento ha deciso di proseguire il cammino insieme: “Libertà di opinione e condivisione delle scelte, sono due valori per noi imprescindibili, che abbiamo posto alla base del nostro gruppo. Noi ora continueremo a divulgare i nostri ideali con un nuovo contenitore politico: Cantiere Lecco, che continuerà a portare avanti i dialoghi aperti con le associazioni del territorio e gli amministratori di entrambi i gruppi Civici del nostro territorio”.
“Per quanto riguarda le imminenti elezioni politiche, il nostro gruppo guarda con estrema attenzione alla nascita del Terzo Polo, alternativo nei programmi e nei metodi ad entrambi tradizionali schieramenti spostati ormai ai lati estremi della geopolitica nazionale, tant’è che la maggior parte dei nostri dirigenti insieme ai quattro nostri amministratori in carica negli enti locali, hanno sottoscritto l’appello di Gabriele Albertini e di Guido Della Frera alla costituzione di un Terzo Polo, in una lista unica che veda presenti tutti i soggetti interessati. All’ex Sindaco di Milano, tutt’ora rimpianto, esempio del Buongoverno del centro destra moderato, liberale, riformista e cattolico, rivolgiamo l’invito di costituire una componente che rappresenti le sensibilità succitate, accanto a Renzi, Pizzarotti, Calenda e a tutti coloro che non si identificano più nei due blocchi politici tradizionali e che fanno dell’Agenda Draghi la loro traccia di impegno politico”.
Cantiere Lecco ha accolto anche il Consigliere Comunale di Barzanò Edoardo Colzani, che ha immediatamente condiviso e sottoscritto l’appello Albertini: “In definitiva: la scelta di uscire da Italia al Centro è stata difficile e dolorosa e potrà sembrare impopolare soprattutto lasciando una coalizione data per vincente. Ma ai diritti di tribuna abbiamo scelto la fatica, alla comunità di interessi, la comunità politica, alla pretesa coatta di chi si finge liberale e pretende il monocolore, la libertà e a chi è allergico ai congressi, la sfinente condivisione. Tutto questo affinché il nostro contributo alla generazione di nuovo processo, non venga meno. Vista la scelta unanime di proseguire l’attività politica, Cantiere Lecco manterrà la stessa struttura di Italia al Centro in attesa della costituzione formale”.