Cambiano gli scaglioni dell’addizionale Irpef, lievissimo aumento. La tassa sugli immobili resta la stessa
Lega e Forza Italia insistono: “Anni difficili, serviva un segno di vicinanza al cittadino”.
LECCO – Novità sul fronte della fiscalità locale: il Comune di Lecco ha approvato il nuovo piano di aliquote dell’addizionale Irpef che, di fatto, rappresenta un adeguamento alla nuova legge di Bilancio. Le modifiche previste a livello municipale della tassa sui reddito consistono per Lecco in una riduzione dai cinque scaglioni di progressività, finora stabiliti, al limite di quattro deciso dalla normativa nazionale.
Fino al 2021, erano previste le seguenti aliquote: 0,25% per redditi annui fino a 15 mila euro, lo 0,40% per redditi tra i 15 e i 28 mila euro, lo 0,60% per redditi dai 28 ai 55 mila euro, lo 0,70% per redditi dai 55 ai 75 mila e infine lo 0,80% oltre i 75 mila euro.
Riducendo a quattro gli scaglioni previsti, il Comune di Lecco ha stabilito le nuove aliquote, mantenendo inalterate quelle previste per i redditi fino a 15 mila euro (0,25%) e per la fascia 15-28 mila euro (0,40%) andando a ritoccare gli scaglioni successivi: dai 28 ai 50 mila euro è stata prevista un’aliquota dello 0,60% e lo 0,80% per i redditi oltre i 50 mia euro.
“Abbiamo cercato di salvaguardare la progressività del sistema tributario – ha spiegato l’assessore al Bilancio, Roberto Pietrobelli, illustrando le novità lunedì sera in Consiglio Comunale – per il Comune, le nuove aliquote non avranno effetto di cassa quest’anno bensì nel 2023”.
Secondo i calcoli dell’uffici comunali, il nuovo impianto Irpef dovrebbe portare ad un incremento di circa 51 mila euro del gettito complessivo (oltre 3,64 milioni di euro) con aumenti contenuti per i singoli contribuenti: “dai 10 euro in più all’anno per redditi annui di 55 mila euro fino a 30 euro per chi percepisce 80 mila euro di reddito annuo”.
Per quanto riguarda l’IMU, invece, il Comune di Lecco ha confermato le precedenti tariffe (le stesse dal 2020) ovvero l’esenzione per la prima casa, l’aliquota dello 0,60% per l’abitazione principale di lusso, 0,10% per fabbricati rurali ad uso strumentale, 0,25% per i fabbricati destinati alla vendita dall’impresa costruttrice e l’1,6% per le altre tipologie di immobili. L’amministrazione comunale ha confermato le stesse tariffe ed ha introdotto l’esenzione della tassa per i fabbricati destinati alla vendita, così come previsto dalla normativa nazionale di riferimento (Legge 160/2019).
Il Centrodestra: “Gli aumenti non sono mai simbolici”
Per la Lega si poteva fare di più: “Dopo due anni difficili per i cittadini sarebbe stato opportuno che il Comune diminuisse queste percentuali – è intervenuta Cinzia Bettega, capogruppo del Carroccio, riguardo all’IMU – sappiamo benissimo che a Lecco le rendite catastali sono state sempre alte, la crisi mordeva già prima del Covid e in questi due anni molti immobili, laboratori e negozi, sono rimasti sfitti”.
“Sarebbe stato un segnale semplice, un bel gesto per dire che il Comune è attento ai bisogni dei cittadini” ha aggiunto dal centrodestra Peppino Ciresa.
Sempre dalla Lega, Stefano Parolari ha chiesto che venga introdotta l’agevolazione precedentemente prevista per i proprietari che affittano con cedolare secca o canone concordato.
“Poco o tanto che sia, c’è un aumento – ha rimarcato Simone Brigatti da Forza Italia – allora mi chiedo perché non si è deciso di mantenere la tariffa allo 0,70% anziché lo 0,80%”. “Quando si parla di tassazioni, gli aumenti sono simbolici solo se i soldi sono degli altri – ha chiosato il collega di partito, Emilio Minuzzo – per noi di simbolico non c’è nulla da accettare”.
Diseducare a pagare le tasse? Difficile poi tornare indietro
“Attenzione – è intervenuto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco – non può pensare che si possa continuare a beneficiare di finanziamenti e contributi, così facendo finiremmo presto in default. Diseducare la gente a pagare le tasse è qualcosa che puoi resta, difficile tornare indietro”.
Lo scenario, dopo l’emergenza sanitaria, è quello di un ritorno alla normalità anche sul fronte fiscale: “Ne abbiamo già parlato anche riguardo alla tassa sull’occupazione del suolo pubblico – ha ricordato Alberto Anghileri di Con La Sinistra Cambia Lecco – prima era gratuita ora si torna a pagare. Non tutti hanno subito la crisi allo stesso modo, c’è chi ha pagato prezzi altissimi e chi nulla, fare in parti uguali non funziona”.