Il consigliere di Fratelli D’Italia chiede di poter intervenire dal palco della manifestazione
La risposta di Maniaci (Renzo e Lucio): “Lo scorso anno manifestavate contro il Pride e i suo ideali”
LECCO – Si è consumata in uno scambio ‘epistolare’ il botta e risposta tra il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, e l’associazione Renzo e Lucio promotrice del Pride di Lecco, quest’anno alla sua seconda edizione.
Zamperini, in una lettera chiedeva di poter intervenire dal palco della manifestazione, come referente dell’associazione “Provita e Famiglia di Lecco”, una richiesta che è suonata inevitabilmente come provocatoria all’organizzazione dell’evento, dedicato alla tutela dei diritti degli omosessuali e contro le discriminazioni.
Ha seguito quindi la risposta, in una seconda lettera, di Dalia Maniàci presidente di Renzo e Lucio che declinato la proposta ricordando al consigliere comunale che lo scorso anno proprio lui, nella giornata dell’evento, aveva organizzato un presidio di protesta.
LA LETTERA DI ZAMPERINI
“Egregio Presidente Maniaci,
ho letto le sue dichiarazioni sul Pride che state organizzando a Lecco. Da “il pride è di tutti e per tutti”, all’invito di “sentirsi liberi di esprimersi quel giorno: il Pride è uno spazio che lo permette”.
A tale proposito, chiederei se fosse possibile prenotarsi per intervenire dal palco in quanto referente dell’associazione Provita e Famiglia di Lecco e Consigliere Comunale. Certo di trovare accoglienza in una giornata così inclusiva, nel rispetto delle diverse posizioni e sensibilità, aspetto vostre indicazioni. Grazie.
Cordiali saluti”.
Giacomo Zamperini,
Capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune a Lecco
LA RISPOSTA
“Buonasera signor Zamperini, la esorto a riferirsi a me al femminile in quanto sono una donna.
Per quanto riguarda la sua richiesta, le mie parole in merito al Pride sono un invito di partecipazione alla parata, rivolte a tutte e tutti; non mi stavo riferendo al palco.
Infatti, sarebbe impossibile dare spazio sul palco a tutti coloro che ci sostengono; in ogni caso lei non rientra chiaramente in questa casistica poiché giusto l’anno scorso ha organizzato una manifestazione proprio contro gli ideali fondanti il nostro movimento e la nostra identità.
Il palco del Pride non è né il luogo né il momento di dibattito. Il Pride è per noi il momento di costruire un luogo sicuro per tutte le persone che rischiano di essere schiacciate e sopraffatte da movimenti violenti e provocatori durante tutto l’anno e nel corso della loro vita quotidiana.
Quindi, come noi non stiamo sul palco del Family Day, voi non potete stare sul palco del Pride. Infine, reputiamo la sua richiesta come inopportuna e poco corretta. Inutile aggiungere altre parole: avete lanciato la vostra provocazione e noi la lasciamo cadere, senza voler creare ulteriori polemiche.
Un cordiale saluto”.
Dalila Maniàci
Presidenta dell’ass. Renzo e Lucio