In tanti, stamattina, a Palazzo del Commercio per l’incontro col Ministro del Sviluppo Economico
“C’è un sacco di gente che pensa che la ricchezza si crea dal nulla, ma se le formichine che lavorano tutti i giorni si stufano, il gioco è finito”
LECCO – Gli ultimi giorni di questa particolare campagna elettorale hanno portato a Lecco stamattina, 20 settembre, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega). Il Ministro del Governo Draghi, prima ha fatto tappa a Calolziocorte dove ha incontrato la gente al mercato cittadino, presenti il sindaco Marco Ghezzi con alcuni assessori e consiglieri, il coordinatore provinciale della Lega Daniele Butti, il consigliere provinciale Carlo Malugani e Flavio Nogara, oltre al Senatore e candidato Paolo Arrigoni (ex sindaco di Calolzio) che ha accompagnato Giorgetti durante la mattinata. Il Ministro ha anche potuto visitare il Monastero del Lavello dove ha incontrato il presidente della Fondazione Roberto Monteleone.
In tanti hanno partecipato all’incontro svolto successivamente nella sala conferenze di Palazzo del Commercio a Lecco. Presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali Mauro Piazza e Antonello Formenti, la presidente della provincia di Lecco Alessandra Hofmann, i consiglieri comunali Peppino Ciresa, Antonio Rossi e Cinzia Bettega, il presidente della Comunità Montana Valsassina Fabio Canepari, alcuni sindaci e amministratori del territorio. Presenti anche i vertici di alcune associazioni di categoria: Api Lecco Sondrio, Ance Lecco Sondrio, Confcommercio Lecco e Coldiretti Como Lecco. A introdurre l’incontro i saluti dei due candidati della Lega alle prossime elezioni: Paolo Arrigoni e Giuseppe Valditara.
Tanti i temi toccati dal Ministro Giorgetti nel suo intervento di ampio respiro: “In questo anno e mezzo da Ministro ho capito che lo sviluppo economico del Paese non dipende da quello che fa Ministro, ma tutto quello che vediamo deriva dall’iniziativa degli imprenditori che, in mezzo a tante difficoltà, ci credono e innovano. E questa capacità di creare ricchezza per sé e per gli altri è un valore messo continuamente in discussione da questo Paese. Lo Stato deve fare lo Stato e non può sostituirsi all’iniziativa individuale per intervenire come una mamma e creare ricchezza per Decreto Legge. Purtroppo, nel recente passato e in questa campagna elettorale, c’è un sacco di gente che pensa che la ricchezza si possa creare dal nulla, magari facendo una legge che garantisce assistenza a tutti, meritevoli e non meritevoli. Attenzione a questo tipo di cultura che sta prepotentemente tornando, perché se poi le formichine che continuano a lavorare tutti i giorni si stufano, il gioco è finito“.
Giorgetti nel suo intervento ha rimproverato anche “quella parte di Europa ideologica che non fa i conti con la realtà. Ciò che noi della Lega chiediamo è che l’Europa capisca il momento drammatico che sta vivendo l’economia europea, in particolare le economie italiana e tedesca, che sono economie di trasformazione e che quindi hanno bisogno di energia. L’emergenza è reale: o l’Europa si decide e prende decisioni ragionevoli, altrimenti ci deve pensare lo Stato Italiano da solo. Il benedetto scostamento nasce da questo ragionamento: se in Europa a marzo avessero accettato le proposte italiane del tetto del prezzo e del disaccoppiamento non saremmo in queste condizioni. Non è stato fatto perché ci son paesi che non hanno convenienza a farlo. Se non si interviene in maniera radicale saltano i bilanci familiari e saltano i bilanci aziendali, per non tirare in ballo l’inflazione cosa di cui si parla ancora troppo poco. Lo stesso identico film l’abbiamo visto negli Anni ’70: o si interviene a spegnere l’incendio dell’inflazione dove è nato il focolaio (ovvero il prezzo dell’energia), oppure quanto parte l’incendio poi passa a tutti i settori a partire da quello alimentare”.
Il Ministro Giorgetti ha concluso con un affondo su una cultura del lavoro che va ritrovata: “Tanti imprenditori che sento non trovano più nessuno che voglia lavorare. E questa è una situazione molto diffusa anche nelle nostre zone, perciò è un tema che dobbiamo affrontare. Bisogna parallelamente pensare come dare degli stipendi che non siano da fame e non vengano integralmente fagocitati dal fisco. Se vai a lavorare 8 ore al giorno e prendi 1.200 euro al mese, quelli che stanno a casa e ne prendono 800 col reddito di cittadinanza hanno fatto un calcolo che economicamente regge – Giorgetti ha chiuso con una domanda -. Voi credete che la crescita e lo sviluppo passino attraverso l’iniziativa dei singoli aiutati dallo Stato o pensate che tutti possano andare dallo Stato come fosse una mamma? Noi della Lega abbiamo le idee chiare e abbiamo fiducia nella responsabilità dei singoli e degli amministratori”.