Opposizione all’attacco in aula dopo il dietrofront del Comune sulla nuova sede del municipio
Numeri risicati nella maggioranza, pesano tre assenze tra i consiglieri del Partito Democratico
LECCO – Pioggia di critiche delle opposizioni all’amministrazione comunale e numeri risicati nella maggioranza, al punto che alla conta del segretario comunale – chiesta del centrodestra – ha rischiato di saltare il numero legale per proseguire la seduta: è quanto successo nel primo Consiglio comunale riunito dopo il dietrofront dell’amministrazione Gattinoni sulla nuova sede del municipio (vedi articolo).
A pesare politicamente, anche più delle parole dei consiglieri di centrodestra, sono tre posti vuoti tra le fila dei democratici, quelli di Vittorio Campione, già vicesindaco della prima giunta Brivio, di Clara Fusi assessore nella seconda giunta Brivio e del consigliere Giovanni Tagliaferri. Assenze giustificate, ma che per le minoranze sono il segno evidente di una frattura nel principale partito di maggioranza.
“Evidente che ci siano lotte interne al PD e questa sera c’è una dimostrazione plateale. I banchi vuoti di certi consiglieri parlano da sé – ha sottolineato il consigliere Filippo Boscagli – la situazione non è più tollerabile. Chiediamo le dimissioni della giunta, l’unica risposta possibile per ristabilire la concretezza è tornare al voto”.
Il centrodestra si è fatto forza anche delle dichiarazioni dell’ex sindaco Virginio Brivio (vedi articolo) che, tirato in mezzo della discussione, ha rigettato sull’attuale governo cittadino la responsabilità di aver fatto fallire il percorso per la nuova sede del Comune, portato avanti negli anni passati dalla sua amministrazione.
“Avete sbugiardato l’operato di chi vi ha preceduto” ha commentato Giacomo Zamperini parlando di una “resa dei conti” interna ai democratici. “Una figuraccia grande come l’ex Deutsche Bank” ha ironizzato Simone Brigatti di Forza Italia rimarcando l’ipotesi di danno erariale ai danni della collettività.
Critiche anche dalla Lega per voce del capogruppo Cinzia Bettega che ha ricordato come la relazione eseguita dal Politecnico sui costi degli interventi abbia preso in considerazione l’ipotesi della demolizione e ricostruzione dello stabile di via Marco d’Oggiono, una soluzione lontana dalla sola ristrutturazione che era stata prevista originariamente.