Il sindaco Brivio interviene nel dibattito sulla convenzione per le scuole dell’infanzia paritarie
“Inutile polemica, aspetti faziosi ed eccessi di personalismo”
LECCO – “Una vicenda che è degenerata in polemica. Inutile polemica”. Lascia trasparire tutta la sua irritazione il sindaco Virginio Brivio riguardo all’acceso dibattito sul rinnovo della convenzione per le scuole dell’infanzia paritarie.
Il Comune presto dovrà decidere come destinare i fondi agli istituti dell’infanzia non statali (lo scorso anno le risorse ammontavano a 1,4 mln di euro) e questa sera, venerdì, è prevista una commissione consiliare sull’argomento.
Un tema che avrebbe creato un confronto interno alla stessa maggioranza mentre l’ex assessore Salvatore Rizzolino è intervenuto con una lettera denunciando come la sua esclusione della giunta fosse legata proprio al rinnovo di questa convenzione, in quanto persona ‘non gradita’ (secondo le parole di Rizzolino) all’associazione che raggruppa gli istituti paritari cittadini.
Il sindaco interviene per “chiudere – dice – gli aspetti faziosi della questione”. Una convenzione che “sarà certamente approvata dal Consiglio Comunale nella sua sostanziale essenza e durata in continuità con l’esperienza che dura da decenni” assicura Brivio – Con quei correttivi ,miglioramenti, obiettivi nuovi che il contesto richiede e di cui tutti gli attori sottoscrittori sono consapevoli, pur da punti di vista diversi, di dover affrontare”.
“Non ho esitazione a ritenere che eccessi di personalismo abbiano inquinato un dibattito pubblico doveroso ma impostato maldestramente – prosegue il sindaco – Così, come ribadisco, tutti dobbiamo tener conto di una realtà che è andata modificandosi e ancora di più evolverà”.
Paritarie “sistema da valorizzare”
La questione principale è il metodo di assegnazione delle risorse, fino ad oggi destinate all’associazione delle scuole dell’infanzia paritarie e poi distribuiti ai singoli istituti. Da tenere conto, c’è anche il trend negativo delle nascite e quindi delle iscrizioni.
“E’ ovvio che il ruolo delle scuole paritarie debba essere valorizzato in un contesto temporale e di cambiate condizioni sociali – spiega Brivio – ma un conto è accompagnare un processo graduale altro è imporre dall’alto (mi verrebbe da dire dal … basso, visti i toni volutamente forzati), modifiche suggerite da criteri puramente matematici(esempio classico: l’inaccettabile semplificazione del chiudere le scuole piccole a favore delle grandi ,senza peraltro tener conto di storie, autonomie, misure di efficacia più ampie…)”.
“Sull’argomento – conclude – da quando mi occupo di pubblica amministrazione, i carboni sono sempre più ardenti e a maggior ragione, chi ha responsabilità, sull’uno e sull’altro fronte, deve spegnere le fiamme troppo alte e mantenere in vita quel fuoco che deve accendere il mondo della scuola, fulcro dell’educazione, dell’insegnamento dei nostri figli, in un quadro di pluralismo che non è un’idea o una prassi o, peggio, un compromesso del Comune di Lecco, ma sta scritto a caratteri nitidi nella nostra Costituzione”.