La presidente Hofmann frena l’ipotesi progettuale avanzata dal Comune sulla corsia di uscita dalla città
“Il nuovo ponte è un’opera attesa da anni, impegno di tutti per migliorarla ma non è questo il momento”
LECCO – Un ponte per entrare a Lecco ma non per uscire: potrebbe finire in un ‘vicolo cieco’ la discussione sulla nuova infrastruttura, il cosiddetto ‘quarto ponte’, che sarà costruita da Anas per collegare Pescate e il Bione accanto al ponte Manzoni della SS36.
Un’opera sollecitata da anni proprio dal comune pescatese per superare i problemi di viabilità al proprio svincolo, con ripercussioni sulla viabilità cittadina, rispetto alla quale il capoluogo da tempo spinge per una soluzione ulteriore, definitiva, che vorrebbe anche una corsia di ritorno, dal Bione verso Pescate.
Stroncata nei mesi scorsi la possibilità di costruire una seconda bretella, perché servirebbero ulteriori risorse economiche da aggiungere al già ingente stanziamento (oltre 20 mln di euro), anche la nuova proposta dell’amministrazione comunale del sindaco Mauro Gattinoni (vedi articolo) di rendere a doppio senso di marcia l’unica rampa che sarà realizzata ha incontrato il ‘muro’ dell’amministrazione provinciale.
“C’è stata una conferenza dei servizi dove tutti hanno dato il loro assenso al progetto e l’opera è stata così finanziata. E’ un intervento atteso da dieci anni, ci si lavora da altrettanto tempo e per Anas è funzionale in questo modo” si è espressa sulla questione Alessandra Hofmann, presidente della Provincia.
La numero uno di Villa Locatelli chiude la porta, almeno per ora, a nuove modifiche progettuali all’opera così come decisa: “Sicuramente ci sarà modo di migliorarla, c’è l’impegno di tutti affinché si possa realizzare anche una corsia in uscita da Lecco, ma non in questo momento”.
“La conferenza di servizi – ha ribadito Hofmann – è l’unico luogo per dare assenso sull’opera e proceduralmente termina il suo iter. Così è stato deciso”.