Con il 23% il partito della Meloni è il più votato dai lecchesi ma non a Lecco città dove si conferma il PD
La Lega recupera in provincia, calano Forza Italia e M5S, il Terzo Polo mantiene il suo 10% delle scorse politiche
LECCO – Le elezioni regionali incoronano di nuovo il presidente uscente Attilio Fontana: oltre il 54% è la percentuale di consensi ottenuta dal centrodestra a livello lombardo, mentre il principale sfidante Pierfrancesco Majorino del centrosinistra+M5S si è fermato 33,9%.
Terzo posto per il Terzo Polo di Letizia Moratti appena sotto il 10%, mentre la sfidante di Unione Popolare, Mara Ghidorzi, non ha raggiunto il 2% dei consensi.
Risultato analogo in provincia di Lecco dove Attilio Fontana ha ottenuto il 55,88% seguito da Majorino con il 31,78%, quindi Letizia Moratti con il 10,99% e Mara Ghidorzi con l’1,35%.
Una vittoria, quel centrodestra, che riflette il successo ottenuto alle scorse politiche con l’exploit di Fratelli d’Italia che si conferma il primo partito in Lombardia, pur riducendo i consensi dal 28% dello scorso settembre all’attuale 25%.
Anche nel lecchese FDI è il primo partito con il 23,2% (seguito dal PD al 22,01%) ma non a Lecco città dove il Partito Democratico mantiene il primato con il 25,36% contro il 25,09% ottenuto dal partito di Giorgia Meloni. Un piccolo riscatto dunque per il PD che cresce rispetto al voto delle elezioni di settembre (era al 17%).
Al contrario sembra non aver giocato bene l’ingresso in coalizione per il Movimento Cinque Stelle che dal 5,6% di settembre scende al 3,21% totalizzato in provincia di Lecco in questa tornata.
La Lega a livello regionale resta al 16% mentre alza la testa nella nostra provincia con il 20,8% dei voti recuperando in parte il brutto risultato delle politiche (era al 15%) meno a Lecco città dove si ferma poco sopra il 17%. Forza Italia riduce ulteriormente il suo consenso in provincia passando dall’8% delle elezioni per Camera e Senato al 5% ottenuto alle regionali.
Il Terzo Polo si ferma al 10% nel lecchese, così come alle politiche, dividendosi quasi equamente i consensi tra i ‘civici’ e la lista di Azione-Italia Viva.