Regione e valutazione indipendente. Bocciato l’odg proposto Straniero (PD)

Tempo di lettura: 2 minuti
Raffaele Straniero
Il consigliere regionale Raffaele Straniero (PD)

Un valutatore indipendente sul lavoro politico della Regione

Non passa il voto dell’aula regionale la proposta di Raffaele Straniero del Pd

MILANO / LECCO –   “Regione Lombardia sembra sempre restia di fronte ai controlli, anche se fatti in nome della trasparenza e della maggiore efficienza possibile”, lo dice Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd e capogruppo in IV Commissione Attività produttive, dopo la bocciatura di un ordine del giorno a sua prima firma sul cosiddetto valutatore indipendente.

Il dispositivo dell’atto impegnava la Giunta regionale a dotarsi di un proprio valutatore indipendente da affiancare a quello previsto dai regolamenti dell’Unione europea, relativi alla gestione Fondo sociale europeo, che fornisse maggiori e più dettagliate valutazioni delle politiche del lavoro introdotte dalla stessa Regione, anche e soprattutto alla luce del mutato contesto economico e sociale dei prossimi anni.

“Un valutatore indipendente esiste già, è quello nominato dalla Commissione europea e svolge ogni anno relazioni dettagliate e molto interessanti, ma ovviamente si preoccupa solo di come vengano spesi i fondi del Fse – spiega Straniero –. Così, nell’ultima relazione non c’è nemmeno una parola, e non potrebbe essere diversamente, circa i risultati e l’efficacia dei servizi di formazione professionale in Lombardia. Eppure, ogni anno spendiamo 252 milioni di euro su questo capitolo”.

Per il consigliere Pd “il momento è particolarmente difficile per il mondo del lavoro ed esige politiche attive degne di questo nome. Una seria e qualificata formazione professionale va di pari passo a esse. Ma chi ci dice qualcosa circa i risultati che quest’ultima raggiunge?”.

Per la Giunta lombarda evidentemente “non è così importante, visto che il mio ordine del giorno è stato bocciato con il suo parere negativo e senza alcuna motivazione. Già in Commissione si era capito che non era aria per una figura di controllo in più, visto che un analogo emendamento era stato cassato con la scusa che esiste già il valutatore europeo. Ma la Giunta e la maggioranza di centrodestra fanno finta di non capire che si tratta di ruoli diversi che danno risultati diversi. O forse fa comodo così”, conclude amareggiato Straniero.