Tavolini in piazza. Il Comune tira dritto sul nuovo regolamento

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Approvato il regolamento sull’occupazione del suolo pubblico per i locali della città

L’assessore: “Servivano regole chiare”. Scontro con l’opposizione: “Un rinvio era possibile”.

 

LECCO – “Come si misura l’attrattività di una città? Entrano in gioco tanti fattori, dalle strutture ricettive ai parcheggi, delle attività commerciali alla godibilità degli spazi pubblici e la frequenza dei mezzi di trasporto. Non vorrei si riducesse invece tutto ad una questione di metri quadri”.

Esordisce così l’assessore Giovanni Cattaneo, introducendo la discussione in aula sul nuovo regolamento dell’occupazione del suolo pubblico che martedì sera è stato approvato dal Consiglio Comunale, dopo settimane di confronto duro dentro e fuori dal palazzo municipale.

L’assessore Giovanni Cattaneo

Un regolamento che mette mano alla definizione degli spazi e delle strutture esterne di bar e ristoranti, su cui si erano già espressi contrariamente (minacciando il ricorso al TAR) gli esercenti incontrati da Cattaneo solo qualche giorno fa, soprattutto sulle questione delle tempistiche con cui le nuove regole entreranno in vigore, a partire da fine settembre, mentre i pubblici esercizi avevano chiesto di rimandarne gli effetti alla fine del 2023 per consentire la ripresa del settore, sopravvissuto a due anni di restrizioni a causa dell’emergenza sanitaria.

Proprio su questo hanno insistito i consiglieri di opposizione, dal centrodestra ad Appello per Lecco, rinnovando la richiesta all’amministrazione comunale di rinviare l’entrata in vigore del provvedimento. “Non è il momento giusto – è intervenuto Corrado Valsecchi di Appello – si poteva sospendere questa discussione e procedere ad una ridefinizione più condivisa”.

Emendamenti bocciati

Bocciati gli emendamenti presentati da Lega e Fratelli d’Italia, cinque dei quali presentati da Giacomo Zamperini e che puntavano ad estendere al 2023 le attuali concessioni, oltre che intervenire sulla contestata norma delle assegnazioni a bando di spazi liberi nelle piazze (chiedendo di ridurre a 20 m anziché 100 m la platea di esercizi che possono parteciparvi) e sulle regole riguardanti le emissioni sonore. “Nessuno vuole delle piazze invase dai tavoli ma oggi non c’è esigenza di restringere gli spazi per un’invasione di turisti, al contrario Lecco è una città che si sta desertificando di presenze, soprattutto la sera” ha detto Zamperini.

Giacomo Zamperini (FDI)

“L’obiettivo del regolamento è perseguire un equilibrio tra la funzione pubblica e privata degli spazi e fino ad oggi non vi erano regole chiare – ha rimarcato l’assessore Cattaneo – un’incertezza che pesava anche sugli investimenti degli stessi esercenti che non avevano una cornice di riferimento. Il dibattito in questi giorni si è concentrato sulle piazze del centro ma va ricordato che questo regolamento è valido sull’intero territorio comunale, anche nei rioni”.

Cattaneo ha poi ricordato che l’amministrazione ha cercato di venire incontro alle richieste degli esercenti spostando a fine settembre gli effetti concreti del regolamento che entrerà formalmente in vigore da aprile.

“Folle imporre oggi delle spese alle attività”

“Vero che ci sono stati dei miglioramenti rispetto alla prima bozza ma sui punti cruciali, ahimè, non si è trovato incontro – è intervenuto Marco Caterisano, consigliere comunale di FDI e rappresentante dei commercianti – alcune attività saranno penalizzate e dovranno sostenere dei costi di adeguamento degli spazi concessi solo due-tre anni fa dagli stessi tecnici che oggi dicono non andare più bene. E’ una follia fare affrontare delle spese oggi a queste imprese, ci sarà una vera perdita di posti di lavoro, che siano tanti o pochi non è importante, non era certo il momento adatto per far perdere il lavoro alle persone”.

Marco Caterisano (FDI)

Nei giorni scorsi erano stati gli stessi dipendenti di bar e ristoranti del centro a scrivere una lettera aperta all’amministrazione comunale, preoccupati per gli effetti del regolamento.

Un rischio minimizzato dal consigliere di sinistra, Alberto Anghieri: “Lo dico da ex sindacalista: settanta lavoratori che rischiano di perdere il posto per 15 tavolini mi fa morir dal ridere. Allora mettiamone altri 50 di tavoli così assumiamo 300 persone. Stiamo seri” ha detto il consigliere parlando di “uso strumentale” dei lavoratori nella vicenda.

Alberto Anghileri (Con La Sinistra Cambia Lecco)

La scadenza del 31 marzo

“Quando ci sono interessi diversi, il regolamento è uno strumento utile, quasi necessario – ha commentato dalla maggioranza Matteo Ripamonti di Fattore Lecco – Era necessario anche in vista della scadenza del 31 marzo con la fine dello stato di emergenza Covid. Dal 1 aprile saremmo tornati alla situazione pre-pandemia? La data ci obbliga a ragionare su un regolamento e darne avvio”.

Paola Tavola (PD) ha ricordato che “il 95% delle attuali concessioni verrà rispettato”, una percentuale già dichiarata nei giorni scorsi dall’assessore Cattaneo: “Non ci sarà nessun tracollo negli spazi concessi, la preoccupazione rispetto alle ricadute occupazionali e alla messa in difficoltà economica delle attività è una preoccupazione che non riguarda le realtà delle concessioni. Non si possono fare provvedimenti ad hoc per ogni singolo esercizio, inevitabilmente qualcuno potrebbe essere più penalizzato ma è sempre così quando si stabiliscono delle regole valide per tutti”.

Il sindaco Mauro Gattinoni
Matteo Ripamonti (Fattore Lecco)

Per il centrodestra, però, il tema poteva essere rimandato in favore di altri problemi più urgenti come sulla sicurezza e il decoro del centro, maggiormente avvertiti dalla cittadinanza: “Lecco diventa più vivibile se si risolvono certe dinamiche – ha sottolineato Emilio Minuzzo di Forza Italia – il cittadino non fa le barricate per due tavolini in più in piazza, per altre questioni invece sì”.