Territorio e infrastrutture: “Non solo una necessità, ma una potenziale nuova risorsa”

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Mauro Gattinoni
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

La provincia di Lecco è praticamente ultima in Lombardia e 76^ in Italia per dotazione infrastrutturale

Il sindaco Gattinoni: “Abbiamo lavorato con le istituzioni del territorio affinché le nostre istanze diventassero priorità assolute d’investimento”

LECCO – “Le infrastrutture rappresentano il tessuto materiale per connettere il nostro territorio al sistema dei flussi di persone e merci su scala nazionale e internazionale. Per questo investire in infrastrutture, per Lecco, significa investire sullo sviluppo del territorio”.

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, nella comunicazione settimanale ai cittadini, ha posto l’accento sulla questione delle infrastrutture, una nota particolarmente dolente per il nostro territorio che paga una viabilità molto fragile per via di molteplici ragioni.

“Secondo un recente studio di Unioncamere Lombardia, la provincia di Lecco è praticamente ultima in Lombardia per dotazione infrastrutturale, e 76^ in Italia: difficile parlare di sviluppo senza una rete di supporto strategica, sostenibile, moderna. Per questo motivo negli scorsi mesi abbiamo lavorato, con le istituzioni del territorio, affinché le nostre istanze assurgessero a priorità assolute d’investimento. Così, ad esempio, il potenziamento della SS36 (da Verano Brianza a Colico) è classificato con priorità 1, ossia la massima, per la nostra Regione, unitamente al potenziamento del tratto ferroviario Milano-Sondrio-Tirano. Queste opere sono indifferibili per una viabilità al passo con i tempi e le esigenze di cittadini e turisti”.

Oltre alle infrastrutture viarie, siamo oggi sempre più consapevoli della centralità anche di altri tipi di reti, come quelle per la produzione di energia – conclude il sindaco -. A questo proposito il Comune di Lecco ha aperto una manifestazione d’interesse rivolta a tutti i soggetti giuridici, non singole persone fisiche, per costituire le prime “comunità energetiche” in città, ovvero degli accordi su scala cittadina tra potenziali produttori di energia e consumatori così da poter utilizzare risorse locali (a partire dal fotovoltaico) per creare sistemi autonomi ottimali in cui poter far combaciare la produzione e il consumo di energia. Ad esempio, la corrente elettrica generata in eccesso da pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole o palestre, potrà essere ceduta ad aziende, artigiani o associazioni di volontariato limitrofe. Per ora occorre semplicemente comunicare entro l’8 novembre la propria disponibilità a dialogare su questo tema così che, entro fine anno, potremmo costruire delle proposte concrete e sostenibili sul piano tecnico ed economico. Ecco dunque come le infrastrutture costituiscano non solo una necessità, ma una potenziale nuova risorsa per il nostro territorio”.