Il sindaco di Pescate preoccupato dopo la nuova aggressione avvenuta nei pressi della stazione di Lecco
“Questa gente senza regole, senza rispetto e senza patria, deve essere messa nella condizione di non nuocere più”
PESCATE – “Non possiamo aspettare che ci scappi il morto, bisogna agire subito”. Il sindaco di Pescate Dante De Capitani interviene all’indomani dell’aggressione avvenuta ieri, martedì, nei pressi della stazione di Lecco. Una situazione che, secondo il primo cittadino di Pescate, non può essere tollerata oltre.
“La città di Lecco e di riflesso il suo immediato circondario stanno risentendo di un’emergenza delinquenziale che non può più essere tollerata e l’accoltellamento di ieri in via Volta a Lecco, quello di qualche giorno fa a Malgrate Porto e le risse ormai quasi quotidiane sono lì a dimostrarlo”.
De Capitani ha bussato alle porte del Ministero dell’Interno con la richiesta di aumentare gli uomini delle Forze dell’Ordine sul territorio: “Solo la scorsa settimana ho manifestato al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese la mia preoccupazione chiedendo più uomini delle Forze dell’Ordine nella provincia di Lecco, perché è ormai evidente che quelli che attualmente ci sono non riescono ad arginare la situazione. Ci vogliono più carabinieri e più poliziotti nelle strade. Ho attenzionato il Ministro che qui ‘imperversano bande di giovinastri che pongono problemi di ordine pubblico e di convivenza con la cittadinanza. Essendo il mio comune poco distante dal capoluogo, vivo con apprensione questa situazione che documento nelle immagini allegate'”.
Il sindaco, insieme alla preoccupazione, ha fatto pervenire al Ministro le fotografie degli articoli di cronaca degli episodi di violenza avvenuti nelle ultime settimane: “Sono preoccupato perché queste bande, che non hanno paura di niente e di nessuno, stanno rappresentando un pericolo per il nostro territorio, ed è anche ora di finirla di giustificarli come casi sociali o di frustrazione. Togliamoci le fette di salame dagli occhi e affrontiamo il problema per quello che è. Questa gente senza regole, senza rispetto e senza patria, deve essere messa nella condizione di non nuocere più”.