MANDELLO – I sindacati guardano con preoccupazione alla decisione dell’amministrazione comunale di Mandello di intervenire sull’addizionale Irpef con l’innalzamento delle aliquote e la riduzione da 15.000 a 10.000 euro della soglia di esenzione.
In una nota diffusa dalle segreterie confederali Cgil-Cisl-Uil e Pensionati di Lecco si legge innanzitutto che la scelta “sorprende e desta preoccupazione per il futuro”.
“Nell’incontro promosso dalle organizzazioni sindacali con i candidati prima delle recenti elezioni amministrative – affermano – l’attuale sindaco, esplicitamente interpellato con gli altri sull’argomento, aveva dichiarato la sua intenzione di non modificare l’imposta locale. Così non è stato. Una scelta legittima, che però contraddice gli impegni assunti prima delle elezioni e, quel che è peggio, aggrava il carico della fiscalità locale, incidendo maggiormente sulle fasce deboli della popolazione”.
“Tutto questo – sostengono sempre gli esponenti sindacali – avviene in un contesto di crisi in cui, nonostante i timidi accenni di ripresa, i dati sull’occupazione sono ancora critici e le situazioni di disagio sociale molto diffuse. Il sistema attuale dell’addizionale, per scaglioni di reddito e soglia di esenzione era stato introdotto a partire dal 2012, superando la precedente aliquota unica, anche su sollecitazione delle OO.SS. che, a tutti i comuni del territorio nell’ambito dell’attività di contrattazione sociale, chiedevano di adottare questa soluzione per rendere più effettivo il principio costituzionale della progressività delle imposte”.
“Siamo molto preoccupati di questo esito – concludono Cgil, Cisl e Uil – e pertanto abbiamo chiesto un incontro con l’Amministrazione”.