Emessa un’ordinanza dalla Provincia verso il Comune per demolire la struttura in via Lungo Lario
L’ente conferma la mancata autorizzazione paesaggistica. Casa Comune chiede le dimissioni del sindaco e della maggioranza
MANDELLO – Dopo mesi di dibattito politico e pubblico, la questione area ex campeggio a Mandello potrebbe essere giunta al definitivo epilogo: è di questa mattina la notizia che l’edificio a lago situato in via Lungo Lario sarà abbattuto. Una possibilità che aleggiava nell’aria già da qualche tempo, anche se la conferma ufficiale non è mai arrivata.
Fino a questo momento: a rendere noto per prima l’avvenimento Casa Comune per Mandello, gruppo politico e consiliare di minoranza, che da giugno, ovvero da quando la “bomba” ha cominciato pian piano a esplodere, con la Provincia di Lecco ad affermare che non era stata rilasciata nessuna dichiarazione paesaggistica per i lavori da parte sua, ente preposto a farlo, si stava muovendo per cercare di portare chiarezza sulla vicenda, esortando ripetutamente e con fermezza Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, a spiegare realmente lo stato delle cose.
La stessa Provincia conferma quanto dichiarato in queste ore dalla minoranza mandellese, spiegando che è stata emessa un’ordinanza rivolta al comune per abbattere la costruzione “visto che non hanno richiesto l’autorizzazione paesaggistica e per questo tipo di opere non è prevista una sanatoria”, precisano da Villa Locatelli.
Da parte sua il primo cittadino, nei pochi e mirati interventi rilasciati negli ultimi mesi, ha sempre difeso l’operato dell’Amministrazione, dichiarando che l’autorizzazione c’era ed era stata rilasciata dal Comune. Dopo un paio di settimane da questi primi fatti, era stata indetta la sospensione dei lavori sull’edificio a lago per verificare possibili interventi in area demaniale. Da lì, si parla di inizio luglio, il cantiere non è più ripreso ma, in compenso, le discussioni sono continuate e si sono fatte sempre più accese coinvolgendo, oltre che l’Amministrazione comunale, Casa Comune per Mandello e la Provincia, anche altri soggetti come l’Autorità di Bacino e la Procura.
Il progetto finale avrebbe dovuto prevedere la rigenerazione urbana dall’area con la realizzazione di nuovi edifici sia a monte di via Lungo Lario che fronte lago, in buona parte a uso residenziale. Fronte lago avrebbero dovuto sorgere monolocali, un piccolo bar, un ascensore per accedere alla spiaggia e una nuova scalinata aggiuntiva a quella preesistente. Erano previsti anche marciapiedi e strada di collegamento tra via Lungo Lario e via Giulio Cesare, larghi complessivamente 5 metri.
Con la demolizione dell’edificio a lago, il sogno di vedere il contesto dell’ex campeggio rinascere si infrange momentaneamente. Resta da vedere come si esprimerà Fasoli sulla decisione della Provincia, intanto Casa Comune ha già detto la sua senza mezzi termini: “Alla luce di tutto ciò, non ci resta che porre questa ineludibile coerente richiesta: le dimissioni del Sindaco e della sua maggioranza. Perché oltre alla questione grave delle irregolarità, hanno cercato di nascondere le cose, hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche non rispondenti al vero, si sono presi gioco della cittadinanza (Fasoli non ha nemmeno risposto alla nostra recente proposta di confronto pubblico, avanzata – e lo sottolineiamo tre volte – prima di questa decisione della Provincia). Questa irreparabile perdita di credibilità pubblica del Sindaco, questo colpevole silenzio de Il Paese di Tutti e della maggioranza consiliare, questo pesante danno d’immagine inferto a Mandello in tutto il territorio esigono un PASSO INDIETRO” (INTERVENTO COMPLETO DI CASA COMUNE).