Attesissimo ospite alla festa del Lago e Valli il ministro degli Interni Matteo Salvini
Tanti i temi toccati in un’ora di comizio: dalle Ong alle pensioni, passando per la Tav, i grillini, la riforma della giustizia e del fisco
COLICO – “Adesso avranno da ridire perché bevo la birra. Del resto si sono scandalizzati perché ero in spiaggia in costume, senza la giacca e la cravatta. Che vadano avanti pure così: la sinistra resterà in opposizione per altri 30 anni”. E giù applausi.
E’ partito dal riferimento alla vacanza a Milano Marittima in cui è stato più volte immortalato in spiaggia, alle prese anche con un dj set in consolle, il vice premier Matteo Salvini, attesissimo ospite questa sera, domenica, della 26esima festa del Lago e Valli a Colico. Un riferimento, quello alle fotografie a torso nudo in riva al mare, evocato anche altre volte nel corso del lungo comizio, in cui il ministro dell’Interno ha ribadito che il suo ruolo, di garante della sicurezza dei 60 milioni di italiani, si gioca in strada, tra la gente, e non chiuso in un Ministero dove magari una volta si facevano anche dei pisolini.
Sul palco con tanti amministratori
Con lui sul palco Ugo Parolo, i parlamentari Paolo Arrigoni, Antonella Faggi e Paolo Ferrari, i sindaci Stefano Cassinelli di Dervio, Massimo Panzeri di Merate, Dante De Capitani di Pescate, Bruno Ponti di Oliveto, Silvano Stefanoni di Lierna, Simona Cantini di Sueglio, Pierluigi Artana sindaco di Pasturo e Pierfranco Pandiani, assessore a Bellano.
“In questo anno di Governo stiamo dimostrando con i fatti che noi le cose le facciamo – ha detto Salvini, omaggiato anche a inizio serata di una stele realizzata da Enrico Nasazzi – . Abbiamo appena approvato una legge per la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole. E questo vuol dire dare vita a un percorso di recupero di un senso di rispetto, ordine, disciplina e convivenza con il prossimo che si è andato a perdere”. Nella stessa direzione va anche l’idea di ripristinare la leva obbligatoria, con l’opzione di dedicarsi anche a pronto soccorso e protezione civile. “In camerata non ci sono bianchi e neri, belli e brutti. Si vive insieme e ci si rispetta. Una parola, rispetto, che è venuta un po’ a mancare”.
Le “conquiste del Governo” a trazione leghista
Con piglio deciso e voce ferma, Salvini ha rimarcato l’impegno profuso per “smontare la legge Fornero e garantire due diritti, quello alla pensione e quello al lavoro dei giovani. Stiamo facendo quello che avrebbe fatto una volta la sinistra, i cui partiti ora frequentano più banchieri che operai. Noi invece ci teniamo stretti i più piccoli”. Che vuol dire gli artigiani e gli imprenditori per cui il ministro ha promesso, dal 1° gennaio, la riduzione della tassazione (al 20% per chi fatturerà fino a 100mila euro).
“Vogliamo portare a casa questo beneficio anche per i dipendenti. Ce la metteremo tutta, ma non sarà facile. Perchè l’Europa dirà di no, lancerà l’allarme, parlando di deficit e di spread. Ma noi andremo avanti perché non promettiamo i miracoli come Renzi, ma siamo gente con la testa dura. E quello che diciamo lo facciamo”. Per il ministro degli interni gli esempi sono uno dietro l’altro: dalle Ong e dai richiedenti asilo rimasti lontani di confini al business dell’immigrazione clandestina, fermato dalla riduzione della quota giornaliera da 35 a 21 euro. Poi la promessa di voler continuar a essere un Ministro tra la gente e in mezzo alla gente, scandita dal motto imparato dalla nonna mantovana: “Mi diceva sempre: male non fare, paura non avere. Dal 7 inizierò un giro di incontro e di ascolto. Una volta i ministri degli interni facevano i pisolini al Ministero. Non è il mio caso”.
Il rapporto sempre più stretto con gli alleati di Governo
Inevitabile un passaggio anche rivolto ai sempre più traballanti alleati di Governo dei Cinque Stelle: “Ci hanno presentato una bozza di riforma della giustizia che è poca roba. A furia di non fare niente il paese è fermo. Noi siamo al governo per fare le cose, e non per disfare. Voglio un paese dove le opere pubbliche ripartono a manetta”.
Impossibile non parlare della Tav. Come già più volte ribadito negli ultimi comizi, tra cui quello di Barzago di metà luglio, Salvini ha sottolineato di essere stufo degli attacchi quotidiani degli alleati grillini: “I nodi verranno al pettine. Siamo l’unico paese al mondo dove è un problema se si trova del petrolio sotto terra. Restiamo al governo se possiamo fare le cose che servono all’Italia. Altrimenti torneremo a chiedere la parola a voi. Vogliamo un paese che cresce e che non è più servo di nessuno. Non abbiamo lezioni da prendere da nessuno”.
“Madonnina dai riccioli d’oro” prima dei selfie
Applausi a non finire. E lui, prima di concedersi alla lunga carrellata di selfie, non ha deluso i tanti sostenitori, pronti a inneggiarlo scandendo il suo nome. Prima di scendere dal palco ha infatti intonato anche la celebre canzone “Madonnina dai riccioli d’oro”.