A pronunciarsi il Consiglio di Stato, che ha ritenuto corrette le procedure autorizzative per realizzare l’intervento
Annullata anche l’ordinanza di demolizione rilasciata dalla Provincia. La maggioranza: “Casa Comune ci deve delle scuse”
MANDELLO – Svolta importante nella vicenda dell’ex area campeggio di Mandello, che da ormai due anni sta tenendo banco: è stata confermata l’inequivocabile correttezza delle procedure autorizzative rilasciate dal Comune di Mandello. A dirlo la sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata lo scorso 17 marzo, relativa all’intervento di riqualificazione. Il Comune, considerata la palese estraneità alle accuse, ha scelto di non costituirsi in giudizio ottenendo comunque ragione da parte dell’organo costituzionale. L’atto annulla quanto stabilito nei precedenti gradi di giudizio, tra cui l’ordinanza di demolizione rilasciata dalla Provincia di Lecco.
“Il gruppo consiliare di maggioranza de “Il Paese di Tutti” ha sostenuto sin dall’inizio la correttezza, la trasparenza e la buona fede di quanto svolto dall’Amministrazione Fasoli e dai tecnici comunali. Continuiamo a credere che l’intervento rappresenti un importante traguardo per l’operato dell’Amministrazione e, soprattutto, una significativa opportunità per la comunità mandellese a cui verrà restituita riqualificata un’area da anni in balia del degrado“, ha commentato il gruppo di maggioranza.
Una vicenda cominciata a fine giugno 2023 quella che ha coinvolto l’area di via Lungo Lario, che ha dato vita, oltre che a un procedimento giudiziario, a mesi di acceso dibattito politico tra le due fazioni mandellesi, “Il Paese di Tutti” e Casa Comune per Mandello, gruppo politico e consiliare di minoranza. Proprio a quest’ultimo, alla luce di quanto comprovato dalla sentenza, “Il Paese di Tutti” chiede alla minoranza di “Casa Comune” una presa di responsabilità per le conseguenze causate da questa battaglia “da loro iniziata per mero ostruzionismo politico con accuse prive di qualsiasi fondamento. Chiediamo delle scuse per le (gravi) accuse di corruzione avanzate nei confronti del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri di maggioranza, queste ultime certamente mosse dalla infantile rivalità di chi dall’ombra tira i fili della minoranza”.
“Noi continuiamo a sostenere che questo non sia il modo corretto di fare opposizione. Una minoranza seria dovrebbe agire a tutela dell’interesse pubblico e non per il proprio tornaconto politico e mediatico, contribuendo a costruire e non a distruggere. Quanto portato avanti negli ultimi (quasi) due anni da “Casa Comune” rappresenta un becero sabotaggio ai danni di Mandello e dei mandellesi e, ancor più grave, una vera e propria campagna di odio e sfiducia, anche a livello personale, nei confronti dell’Amministrazione e del Comune. Tutto ciò con l’unico fine di fare propaganda politica. “Il Paese di Tutti” ribadisce di avere a cuore, innanzitutto, l’interesse di Mandello e della sua comunità e di essere disponibile ed aperto al dialogo e ad accogliere chiunque voglia dare il suo contributo”.
Dopo questa sentenza, è tempo per Mandello di guardare avanti: “Rinnoviamo l’invito alla riunione aperta del prossimo 8 aprile presso la Sala Civica di Molina, dove parleremo dei progetti attuali e futuri per il nostro territorio”.