Laghetto di San Rocco: la minoranza incalza il neo assessore Tamandi
Nel mirino i progetti di riqualificazione e la loro compatibilità con quanto previsto dal Pgt e dalle norme regionali in un’area di interesse naturalistico
MERATE – Un’interrogazione per sondare le intenzioni del neo assessore all’Ambiente Fabio Tamandi in merito alla riqualificazione del laghetto di San Rocco, dato in comodato d’uso all’amministrazione comunale per 40 anni. E’ quanto hanno protocollato i consiglieri del gruppo di opposizione Cambia Merate alla luce delle dichiarazioni rilasciate a un quotidiano da Tamandi.
“L’ assessore ritiene di dover trasformare l’area di San Rocco in un punto di ritrovo per le famiglie, ma anche in una zona dove fare sport e organizzare attività per i più piccoli – precisano i consiglieri capitanati da Aldo Castelli – . Un luogo dover potersi incontrare e fare pic nic, installando tavoli, panchine ed allestendo una zona barbecue. Intende rendere fruibile la zona attorno al lago, pensando anche di realizzare passerelle lungo il lago e promuovere la pesca per i più piccoli. Prevede di ripristinare il collegamento con la Riserva di Sartirana attraverso sentieri. Intende inoltre procedere quanto prima alla pulizia dell’area, ha già chiesto preventivi a questo scopo per un costo presumibile di diecimila euro”.
Progettualità nelle quali il gruppo di minoranza non entra nel merito, sollevando però dei dubbi sulla loro conformità rispetto al fatto che il lago di San Rocco e l’area circostante sono una zona di interesse naturalistico e vincolata dal Piano di Governo del Territorio in quanto, inserita in un corridoio ecologico di connessione fra il Parco del Curone ed il Parco Adda Nord, parte della rete regionale ecologica e zona agricola di valenza ambientale. Da qui le domande messe nero su bianco nell’interrogazione, in cui si chiede all’assessore come si intende riqualificare l’area rispettando i vincoli previsti dal Pgt e nel rispetto della legge Regionale n.10 del 2008 in materia di disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea.
Non solo. I consiglieri di opposizione chiedono inoltre all’assessore se “non ritiene opportuno, dati i delicati equilibri dell’area, affidare la progettazione della bonifica delle acque ed il ripristino del sentiero in fregio al laghetto ad un ente specializzato in riqualificazione ambientale”.