Videoconferenza venerdì scorsa con l’amministrazione comunale per spiegare le ragioni del no
Panzeri: “Non possiamo destinare il 94% delle nostre risorse a questo progetto. Villa Sacro Cuore va rifunzionalizzata”
LA VALLETTA – Carte alla mano, ha spiegato perché il progetto del (nuovo) Municipio a Villa Sacro Cuore verrà accantonato ammettendo, in tutta sincerità, di non aver all’orizzonte idee e progetti sostenibili per la rifunzionalizzazione della storica villa rovagnatese.
E’ stata Villa Sacro Cuore, emblema di Rovagnate e attuale sede del Comune della Valletta, l’argomento della video chiamata aperta a tutta la cittadinanza convocata venerdì scorso dall’amministrazione comunale.
“Quello che raccontiamo è tutto ampiamente documentabile con gli atti del Comune” l’incipit del sindaco Marco Panzeri preceduto dalla premessa di aver voluto invitare al confronto l’ex sindaco Roberta Trabucchi, ricevendo un benservito come risposta. “Mi ha scritto che la posizione della precedente amministrazione è chiara e che ora quindi non serve al dibattito” la precisazione di Panzeri che invece ha voluto andare indietro con la memoria per spiegare, con tanto di slides, le “ragioni del no” al progetto di restauro conservativo di Villa Sacro Cuore messo in campo dall’amministrazione precedente per creare un nuovo e più funzionale Municipio.
I costi lievitati
“Il progetto preliminare del 2015 parlava della creazione di un centro unico dei servizi per La Valletta e Santa Maria. Il costo stimato era di 4.700.000 mila euro con un intervento suddiviso in tre lotti funzionali”. Nel corso degli anni, i costi sono lievitati, arrivando, nel marzo 2021, a 6.660.000 euro, comprensivi del parcheggio per i dipendenti. “Stiamo parlando del 94% delle risorse disponibili a bilancio per il Comune della Valletta” ha sottolineato il primo cittadino evidenziando la non sostenibilità economica del progetto e la conseguente decisione di non darne seguito in coerenza con il programma elettorale e le linee programmatiche.
Un progetto non sostenibile
“Non possiamo permettercelo” la sintesi, estrema, del Panzeri pensiero che ha spiegato come un simile investimento sarebbe giustificato nel caso di una sede Municipale da 47mila abitanti e non da 4.700.
Calcolatrice alla mano, il primo cittadino ha anche rimarcato come il progetto, seppur non vedrà la luce, ha già comportato delle spese, tra cui 98mila euro di interessi passivi sul mutuo e 452mila euro di spese varie tra progettazione, lavori di realizzazione dell’archivio di Perego e la demolizione parziale di un fabbricato. “Ci sarebbero anche i costi occulti, ovvero quello dei dipendenti che per anni si sono occupati solo di questo”.
Un futuro tutto da scrivere
Da qui la conclusione: “Villa Sacro Cuore è un patrimonio da valorizzare, ma la sua valorizzazione non passa attraverso il nuovo Municipio, perché altrimenti non faremmo altro che creare il più bel Municipio della Brianza e stop”.
Una considerazione che, ribadite le ragioni del no anche con gli interventi dal vice sindaco Peter Sironi e dagli assessori Raffaele Cesana, Anna Perego e Ambra Biella (con quest’ultima pronta a sottolineare i costi di mantenimento di una struttura di questo tipo), ha allargato quindi lo sguardo al futuro, a partire dalla necessità di una sede municipale, su cui Panzeri ha ribadito l’approccio minimal (“lo stretto necessario per un Comune da 4.700 abitanti, pensato anche con le nuove esigenze e modalità di lavoro che il Covid ha evidenziato”).
Quanto a Villa Sacro Cuore, Panzeri ha parlato di un “patrimonio difficile da rifunzionalizzare, trovando una destinazione d’uso sostenibile negli anni successivi”.Rispondendo infine alla domanda di una persona del pubblico sull’eventualità di vendere la storica dimora, ha aggiunto: “Al momento non è una valutazione che viene fatta, ma è una riflessione che resta aperta qualora non si dovesse trovare una destinazione d’uso”.
ALCUNE DELLE SLIDES PRESENTATE DURANTE LA VIDEO ASSEMBLEA