Lomagna, asfaltatura di via Giotto: Uniti chiede il parere del Parco del Curone

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Il gruppo di minoranza ha chiesto espressamente al Parco del Curone di esprimersi in merito all’asfaltatura di via Giotto

L’intervento era stato inserito nella convenzione con l’immobiliare Sernovella e ora è stato finanziato con i fondi regionali

 

LOMAGNA – Asfaltatura di via Giotto, il gruppo di minoranza Uniti per Lomagna chiede al Parco del Curone di esprimersi sulla vicenda ritenendo l’ente con sede a Cascina Butto una parte coinvolta in prima linea nella vicenda. Il gruppo consigliare guidato da Mauro Sala vuole infatti che anche l’ente guidato dal presidente Marco Molgora faccia sentire la propria voce in merito all’asfaltatura di via Giotto, da effettuarsi prima grazie a  una convenzione con un’immobiliare privata e ora grazie al contributo regionale promosso nell’ambito del cosiddetto Piano Marshall.

Ecco il comunicato di Uniti per Lomagna.

La dura posizione assunta da Uniti Per Lomagna contro la scelta della maggioranza di finanziare il rifacimento della via Giotto con i fondi messi a disposizione dalla Regione, sottraendola così al pacchetto di oneri dovuti dalla società Sernovella per il piano attuativo Giotto, ha suscitato giustamente interesse sia sui locali media sia tra i cittadini. In parecchi ci hanno comunicato il loro consenso, ed inoltre diversi sono stati gli interventi pubblici e sui social media.
Alla serrata argomentazione portata da noi di Uniti per Lomagna basata su valutazioni fondate e importanti quali il doveroso rispetto dei patti, l’assoluta inopportunità di perseguire una strada che finisce inevitabilmente per favorire un privato, la conseguente malversazione di risorse pubbliche e la necessità di trasparenza in eventuali trattative col privato, la maggioranza al governo non ha saputo contrapporre altro che l’opportunità di cogliere al volo un’occasione (i soldi della Regione) in una situazione, per altro, (cronica) di mancanza di altre iniziative pronte.
E’ apparso quindi evidente a molti che questo modo di procedere sembra più – e non si tratta di un caso isolato ma bensì una costante di questa fallimentare amministrazione – il partecipare ad una riffa a premi piuttosto che l’agire ordinato di un ente che segue una pianificazione rigorosa e coerente.
Diverse voci si sono levate a sostegno delle nostre tesi, con articoli e interventi sugli organi di stampa e sui social. Da ultimo una pregevole inchiesta pubblicata su un media locale ha aperto ulteriori fronti sulla questione, alimentando la tesi di coloro che temono che ci sia ben altro da parte della maggioranza, o di qualcuno di loro, che saltare sul carro delle opportunità con l’unico progetto realizzabile in breve.
Due principalmente sono i fatti portati nell’inchiesta citata, che rafforzano la nostra presa di posizione: uno, che la via Giotto come progetto già nei piani del Comune non avrebbe potuto essere inserito nel novero degli oneri dovuti dall’operatore del piano attuativo Giotto (ex Fiocchi) (vedasi il discorso precedente dell’improvvisazione); due, che la vera entità delle partite economiche in gioco tra i vari operatori non fanno che rafforzare l’ipotesi di una mano tesa alla principale interfaccia del comune di Lomagna in questo affaire.
Davanti ad argomenti del genere, la violazione di una Legge Regionale e l’abbaglio, se così vogliamo chiamarlo, sui valori da attribuire ai suoli dovrebbero far riflettere ulteriormente l’Amministrazione sulla liceità dei suoi propositi. Ma la cifra che caratterizza queste persone è perseguire a testa bassa nei propri obiettivi senza tenere conto di circostanze altamente dirimenti rispetto agli stessi, ma se qualcuno dovesse farsi male in questa circostanza, magari senza diretta responsabilità, non potrà dire di non essere stato avvertito.
Tuttavia c’è un terzo Ente coinvolto, un convitato di pietra che finora non si è pronunciato e cioè il Parco del Curone.
Quest’ultimo è chiaramente parte in causa in questa vicenda: la convenzione che ha a sua volta stipulato con l’operatore ed il Comune di Lomagna ha maggior forza rispetto a quella esistente tra Comune e Sernovella, alla base di tutta la contestazione; anche se c’è chi non scorge che la decadenza della convenzione Comune – Sernovella porterebbe inevitabilmente ad un venir meno anche alla convenzione stipulata dal Parco pur essendo quest’ultima sovraordinata rispetto all’altra, come del resto lo sono gli interessi che lo stesso Parco dovrebbe tutelare.
Come mai finora il Parco non è entrato in questa diatriba? C’è già un accordo sull’operato del Comune a riguardo della via Giotto? Oppure Lomagna sta agendo a sbalzo?
Eppure l’Ente dovrebbe essere consapevole che il passo falso che a tutte le viste sta compiendo Lomagna lo coinvolgerà inevitabilmente, magari fino ad una eventuale chiamata di correo qualora la Magistratura Contabile, cui Uniti per Lomagna si sta rivolgendo, dovesse ravvisare nell’operato del Comune un danno erariale. Si potrebbe infatti facilmente argomentare che l’operato del Comune è avvenuto con il placet di una entità che in questa fattispecie ha una presenza fondamentale e preminente, e cioè il Parco stesso.
Dunque noi chiediamo che l’Ente Parco prenda una posizione chiara, che dica se avalla quanto Lomagna sta facendo e cioè rottamare, di fatto, una convenzione nella quale anche esso Parco è coinvolto in forma primaria, oppure spieghi la sua scelta di stare sotto traccia al tutto.
La minoranza Uniti per Lomagna ritiene fondamentale che l’Ente Parco del Curone si pronunci su una questione di interesse partecipato e chiede quindi pacatamente ma con fermezza un suo rapido intervento.

Uniti per Lomagna