Prima la messa, poi il corteo e infine l’omaggio ai caduti: Merate celebra il 25 aprile
Massironi: “La democrazia è un bene da difendere anche oggi come hanno fatto i protagonisti della Resistenza”
MERATE – Prima la messa in chiesa parrocchiale, poi il corteo per le vie cittadine accompagnato dalla banda e infine l’omaggio ai caduti in piazza degli Eroi. Merate si è fermata questa mattina, giovedì 25 aprile, per festeggiare il 74esimo anniversario della Liberazione.
Un appuntamento che ha visto protagonisti autorità civili e militari, tante associazioni e comuni cittadini, pronti a testimoniare con la propria presenza l’importanza di questa ricorrenza. Durante la messa il parroco don Luigi Peraboni ha rimarcato più volte l’importanza di difendere il valore della pace contro violenza e totalitarismi.
Un concetto ribadito anche dal sindaco Andrea Massironi nel discorso tenuto, subito dopo aver ascoltato le note dell’inno di Mameli suonate dalla banda e aver assistito con rispetto e partecipazione all’alzabandiera. Nel suo ultimo discorso ufficiale da sindaco, Massironi ha esordito ricordando la tragedia avvenuta nello Sri Lanka il giorno di Pasqua con la barbara uccisione, in chiesa, di centinaia di persone innocenti.
Il primo cittadino ha poi citato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha rivolto un invito affinché l’Europa sia capace di sviluppare politiche per difendere e mantenere la democrazia, così come hanno fatto i protagonisti della Resistenza. Un concetto, quello della Resistenza, “difficile da racchiudere in una categoria troppo stretta”.
Massironi ha passato in rassegna i tanti episodi che hanno, di fatto, costruito e costituito la resistenza: dall’eccidio di Cefalonia alle deportazione delle persone contrarie alla repubblica di Salò, passando per gli operai, gli intellettuali e le donne che diedero vita a una rete di sussistenza e collaborazione per liberare l’Italia. “Persone che versarono il loro sangue per difendere la nostra nazione. A questi caduti rivolgiamo un pensiero riconoscente. In tante famiglie italiane ci sono storie di eroismo quotidiano. Storie diverse fondate su motivazioni differenti. Tutte queste storie hanno portato alla Resistenza che ha dato dignità all’Italia”.
Ed è proprio ai valori della Resistenza che Massironi si è rivolto per combattere i rigurgiti di autoritarismo, violenza e sopraffazione che emergono ancora oggi. “L’attentato di domenica nello Sri Lanka è l’ultimo atto che conferma una pericolosa deriva”. Per il sindaco c’è bisogno di trovare quel filo conduttore della resistenza anche per combattere insieme a quelle famiglie “disgregate dal bullismo e dal femminicidio. Dobbiamo riuscire a parlare con una voce sole, forte delle nostre radici e della nostra storia”.
Inevitabile anche un richiamo alla giornata della terra, celebrata il 22 aprile. “Se vogliamo salvare il nostro paese dobbiamo trovare, a livello europeo, soluzioni adeguate. Dobbiamo ricordarci di essere parte di un paese e di un’Europa da difendere”.