Merate, il ‘caso’ Frisia approda in Consiglio: 44 morti riconducibili a coronavirus

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Discussa in consiglio comunale l’interrogazione di Cambia Merate sulla delicata situazione all’istituto Frisia

Panzeri: “70 le morti dall’inizio dell’anno. Lo scorso anno erano state 37”. In corso in questi giorni i tamponi al personale grazie al tendone allestito dalla protezione civile

 

MERATE – 44 morti riconducibili a Covid 19 tra marzo e aprile all’istituto Frisia di Merate. E’ il dato che è emerso ieri sera, martedì, in Consiglio comunale durante la discussione dell’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza Cambia Merate. Convocato a porte chiuse, con i consiglieri seduti a debita distanza (tanto che per le consigliere Norma Maggioni e Greta Ghezzi è stato predisposto un tavolino ad hoc ai lati dell’emiciclo) e altri (Patrizia Riva e Gino del Boca) collegati da remoto su zoom, il consiglio, trasmesso in streaming sulla pagina Youtube del Comune, è stato lungo e articolato, trattando numerosi punti.

Tra questi, quello relativo all’interrogazione presentata da Cambia Merate sulla situazione delicata registrata all’istituto Frisia di via don Gnocchi. A chiedere al sindaco lumi sulla questione è stato il consigliere Alessandro Pozzi, parlando dei circa 40 morti registrati nel mese di marzo, del sopralluogo dei Nas il 20 aprile e dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano aperta nei confronti del Pio Albergo Trivulzio di cui Merate è una succursale. “Chiediamo all’amministrazione comunale dati certi su contagi e decessi e se ci sono stati contatti con la Rsa in queste settimane – le parole del consigliere -. Non solo vorremmo sapere anche se sono state adottate misure per arginare il diffondersi del contagio con il territorio e se l’amministrazione comunale è al corrente della situazione delle altre Rsa”.

Il consigliere di Cambia Merate Alessandro Pozzi

La risposta fornita dal sindaco Massimo Panzeri è partita da una considerazione di fondo: “L’istituto Frisia è una struttura privata, in cui risiedono attualmente 174 persone”. Il primo cittadino ha voluto anche ribadire come la struttura sia sempre stata apprezzata e considerata nel territorio: “Si parla di negligenze e di mancanza di dispositivi di protezione individuale. Sono questioni che dovrà accertare la magistratura. Per esperienza diretta in due casi precedenti di malattie infettive in cui mi sono trovato coinvolto come sindaco e come cittadino, posso dire scattano sempre protocolli rigorosi. E’ chiaro ed evidente che questa emergenza ha colpito in particolare modo le fasce più debole tra cui gli anziani, ricoverati nelle Rsa. E questo non è successo solo al Frisia”.

Il sindaco ha ricordato come nel giorni più vivi dell’emergenza il Comune di Merate si sia trovato a registrare, complice la presenza sul territorio dell’ospedale e delle case di riposo, tantissimi decessi. “Arrivavo in Comune e il piazzale era sempre pieno di mezzi delle onoranze funebri. I numeri erano evidenti ed era altrettanto chiaro che il fenomeno si stava estendendo alle Rsa”.

Il sindaco Massimo Panzeri

Il primo cittadino ha così subito allertato Ats per chiedere una supervisione sulla situazione. Quanto ai dati, si parla di 70 persone morte dall’inizio dell’anno, di cui 56 tra marzo e aprile. “Di questi 44 sono riconducibili a Covid”. Lo scorso anno, nello stesso periodo, al Frisia erano morte 37 persone. Per quello che riguarda i contagi, Panzeri ha ricordato come la struttura milanese abbia richiesto all’amministrazione comunale la disponibilità di installare un tendone della Protezione civile per effettuare i tamponi sul personale in rientro al lavoro.
“Mi sono recato anche più di una volta alla struttura, chiusa al pubblico dal 9 marzo, anche con gli alpini donando le colombe per il personale sanitario e anche per gli ospiti. Mi sono fatto raccontare il clima, parlando anche con il personale della struttura e ho telefonato anche al direttore generale Calicchio, ora indagato come atto dovuto”.

Il tendone allestito dai volontari della Protezione civile nel piazzale dell’istituto Frisia di via don Gnocchi

Il sindaco ha aggiornato anche sulla situazione nelle altre due Rsa del territorio meratese. “A Villa dei Cedri tra marzo ed aprile sono stati registrati 31 morti, nessuno dei quali ufficialmente riconducibile a Covid. Alla casa albergo Leoni, di proprietà comunale, invece non ci sono stati né decessi né contagi. Anche a Casa Amica e al Cdd non risultano contagi né persone messe in quarantena, così come tra i dipendenti comunali” ha concluso il primo cittadino incrociando non solo simbolicamente le dita, ricordando come in Comune, già prima dell’emergenza sanitaria, fossero stati posizionati degli erogatori di gel igienizzanti. “Un’idea caldeggiata dall’assessore Andrea Robbiani a cui dobbiamo dare atto di essere stato un precursore”. Soddisfatto delle risposte il consigliere Pozzi.