Missaglia, antenna telefonica a Maresso: interrogazione della minoranza

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Il gruppo di centrodestra ha presentato un’interrogazione sulla vicenda dell’antenna telefonica a Maresso

Nel documento si chiede conto alla Giunta sulle motivazioni della mancata opposizione, sin dall’inizio, all’iter

MISSAGLIA – Antenna telefonica a Maresso: il gruppo di minoranza Centro Destra Unito Missaglia incalza la Giunta Redaelli presentando un’interrogazione consiliare. Nel documento, protocollato in Municipio nei giorni scorsi, i consiglieri Riccardo Meregalli, Piera Maria Emilia Comi, Rossano Casiraghi ed Emanuele Mistò chiedono conto all’amministrazione comunale in merito al parere espresso e a quelli acquisiti dagli enti competenti.

In particolar modo, i consiglieri chiedono “se l’Amministrazione comunale ritiene la documentazione del proponente completa e attendibile, con particolare
riferimento all’omissione della presenza di luogo sensibile come la scuola primaria Aldo Moro a meno di 200 m e all’inserimento dell’area, dove verrebbe collocata l’antenna, in
in ambito agricolo all’interno del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone”.

Non solo. Tra le criticità ravvisate, quella di una rappresentazione del progetto che “risulta approssimativa” e in contrasto con le norme del Pgt in vigore e con il vincolo ambientale D. Lgs. 42/2004 su tutto il territorio.

Da qui le richieste, ovvero di sapere “quali iniziative l’Amministrazione intenda intraprendere per garantire la massima trasparenza sul procedimento e tenere
informata la popolazione interessata e quali azioni ritenga opportuno promuovere, nell’ambito delle proprie competenze per tutelare e difendere: salute pubblica, paesaggio e rispetto delle norme urbanistiche”.

Domande che sottintendono anche di conoscere le motivazioni per cui l’Amministrazione “non abbia opposto fin dall’inizio dell’iter un fermo e motivato diniego a questo infausto progetto che non presenta utilità per Maresso“.

Nell’interrogazione presentata, i consiglieri di minoranza ricordano anche la raccolta firme con più di 400 adesioni presentata dai residenti e la contrarietà espressa dai cittadini durante l’incontro pubblico tenuto sul tema lo scorso giugno.