Raccoglie l’eredità di Eugenio Mascheroni, per decenni alla guida dell’ente con sede a Cascina Butto
“Ringrazio tutti per la fiducia accordata, anche chi si è astenuto. Sarò fedele alle linee programmatiche indicate dai sindaci”
MONTEVECCHIA – “Ringrazio per avermi votato e ringrazio anche per le astensioni. Lo so, la mia non è una figura semplice: faccio politica da sempre, ma svolgere un ruolo nelle istituzioni è diverso e posso assicurare che rappresenterò sempre l’ente in modo leale”. Sono le parole pronunciate a caldo da Marco Molgora appena dopo l’elezione a presidente del Parco di Curone e di Montevecchia. Il voto è avvenuto ieri sera, lunedì, durante l’assemblea della comunità chiamata ad affrontare diversi punti all’ordine del giorno tra cui anche il rinnovo del presidente e del consiglio di gestione del parco che ha sede a Cascina Butto.
Per la Provincia presente il presidente Usuelli
La candidatura di Molgora ha raccolto il favore di otto (Osnago, Lomagna, Cernusco, Montevecchia, Viganò, Sirtori, La Valletta Brianza e Missaglia) dei dieci comuni, che costituiscono, insieme alla Provincia, l’ente presieduto dal momento della nascita a oggi da Eugenio Mascheroni. Astenuti Merate e Olgiate Molgora e anche la Provincia, ieri rappresentata in sala direttamente dal presidente Claudio Usuelli. “Nulla di personale nei confronti del candidato che non riconoscerei neppure se fosse seduto tra il pubblico (Molgora era seduto in ultima fila in un’affollatissima sala riunioni, ndr) . La linea che ci siamo dati a Villa Locatelli, ente attualmente amministrato grazie a un accordo tra diverse forze politiche, è quella di astenersi quando non si raggiunge l’unanimità su una candidatura” ha sottolineato il numero uno della Provincia, che ha tenuto a sé la delega ai rapporti con i Parchi dopo il caso sollevato con l’elezione del presidente del Parco adda Nord (in quell’occasione il sindaco di Missaglia Bruno Crippa, delegato provinciale ai parchi fino a poche settimane fa, aveva votato a favore dell’elezione di Francesca Rota “disubbidendo” all’indicazione di astenersi).
L’astensione di Merate
Più articolata la posizione ribadita dal sindaco di Merate Massimo Panzeri: “Avrei auspicato di arrivare meglio a questa serata. Si sapeva da un anno che la presidenza del Parco era in scadenza: una successione autorevole e anche un po’ ingombrante. Mi sarebbe piaciuto affrontare questo importantissimo cambio in un altro modo. Per questi motivi questa scelta non trova la totale condivisione dell’amministrazione di Merate. Sia chiaro, il nostro non è un veto a priori, ma nemmeno una cambiale in bianco. Molgora verrà valutato rispetto al rispetto delle linee di mandato”. Un riferimento, quest’ultimo, indirizzato al documento redatto da tutti i sindaci in cui sono stati messi nero su bianco le progettualità e gli obiettivi che il Parco dovrà perseguire nei prossimi anni.
Quella di Olgiate
Una sorta di manifesto elettorale, anche se con un mandato ampio e privo (al momento) di priorità, teso a ribadire la stretta esigenza di collaborazione e sinergia tra Parco e Comuni. Un aspetto decisivo per affrontare e cercare di risolvere alcuni dei problemi messi sul piatto anche dall’assessore olgiatese all’Ambiente Matteo Fratangeli. Anche a Olgiate (altro comune a guida centro destra) si è astenuto, condividendo, con Merate, delle perplessità: “Quello che chiediamo al nuovo presidente è continuità nella direzione tecnica dell’ente, attenzione al processo di ampliamento nei comuni inseriti nel Plis Monte di Brianza e alle tre bombe ecologiche presenti nei confini del Parco. La nostra è un’astensione che guarda agli obiettivi e che riconosce l’essenzialità dell’ente parco”.
Il distinguo del sindaco di Cernusco
Astensioni, queste, che per Molgora, sindaco di Osnago dal 1994 al 2004 e poi assessore provinciale all’Ambiente dal 2004 al 2009, rappresentano comunque “un’apertura di credito. Terrò conto delle indicazioni dei Comuni. Ringrazio tutti per la fiducia e ringrazio Eugenio Mascheroni per quanto fatto in tutti questi anni. A lui chiedo la disponibilità a darmi una mano in caso di bisogno. Grazie anche a Giovanni Zardoni, coordinatore delle Gev: una garanzia e una risorsa da valorizzare”. Un riferimento, quello a Zardoni, fino a poco tempo fa uno degli altri papabili alla successione di Mascheroni, espresso anche nel discorso di Giovanna De Capitani, sindaco di Cernusco. “Avete rischiato di perdere il vostro coordinatore” ha esclamato rivolgendosi alle tante Gev sedute tra il pubblico. Pur avendo votato a favore di Molgora, anche l’amministrazione cernuschese ha ammesso di aver sentito delle forzature nel processo di candidatura: “A Molgora riconosco non solo la competenza, ma anche il coraggio di sedersi su una poltrona che scotta”.
Il profilo di Molgora
Parole di elogio e stima al neo presidente sono giunte dal sindaco di Montevecchia Franco Carminati che,ribadendo le competenze in materia ambientale e la preparazione amministrativa, ha sottolineato come Molgora rappresenti “la storia del territorio e anche del Parco. Fu lui quando era sindaco a fare entrare Osnago, che fino a quel momento era rimasto fuori, nel Curone”. Tanti pregi a cui Davide Maggioni (Sirtori) ha aggiunto quello di avere l’autorevolezza per parlare con la Regione mentre Fabio Bertarini di Viganò ha sottolineato come la sua non sia stata una candidatura arrivata all’ultimo momento. Paolo Brivio (Osnago) ha ribadito che Molgora sarà il presidente di tutti, dicendosi convinto della capacità di dialogare con tutto il territorio e anche al di fuori di esso, trattando argomenti impegnativi come anche quello del conferimento della riserva del lago di Sartirana (la legge regionale 28 prevede questo passaggio pur lasciando ampi spazi per ciò che riguarda la gestione).
Il consiglio di gestione
Terminato il punto dell’elezione del nuovo presidente con una lunga e calorosa standing ovation a Eugenio Mascheroni (“Sono pronto a inserirmi nell’elenco dei volontari del Parco), l’assemblea ha poi votato all’unanimità i candidati al consiglio di gestione. Eletti Fabio Tamandi di Merate, Giuseppe Sardi di La Valletta Brianza e Alberto Bassani. Per completare il consiglio servono il candidato che deve indicare la Regione e quello individuato dalle associazioni agricole, che dovranno far pervenire al più presto il nominativo. In chiusura di dibattito il sindaco di Osnago Paolo Brivio ha rimarcato la saggezza di “Franco Carminati, capace di fare un passo indietro per permettere di raggiungere una soluzione condivisa da tutti. Questo nonostante il suo Comune, Montevecchia, sia compreso interamente nel Parco. Ma sono convinto che questo sarà uno sprone a dedicare ancora con più attenzione anche a questo territorio”.