Regionali. Maria Elena Boschi a Merate a sostegno dei candidati del Terzo Polo

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Maria Elena Boschi a Merate

L’incontro venerdì pomeriggio al Melas Hotel

“La Lombardia non esprime quell’eccellenza che dovrebbe”

MERATE – L’orgoglio e al tempo stesso la responsabilità di esprimere una proposta politica autentica, lontana da un Centrosinistra che ormai si è appiattito culturalmente sul movimento cinque stelle e da un Centrodestra populista e che vede la componente di centro ormai minoritaria. Questo il messaggio forte lanciato venerdì sera dall’Onorevole Maria Elena Boschi a Merate in occasione dell’incontro organizzato dal Terzo Polo in vista delle prossime elezioni regionali.

Introdotta dal coordinatore provinciale di Italia Viva Antonio Rusconi e dall’Onorevole Mauro Del Barba, Maria Elena Boschi ha sottolineato: “Noi abbiamo una proposta politica, un modello alternativo di visione della società. Le Regionali sono un importante tassello di un progetto politico più grande, che si apre ad esperienze diverse. La Lombardia è ferma ormai da troppi anni. Chi l’ha governata sino ad oggi è responsabile di questa situazione. Se pensiamo alla sanità, ai trasporti, alla formazione, la Lombardia non esprime quell’eccellenza che dovrebbe. Noi siamo per un modello di sanità che non sia solo pubblica, ma nemmeno che accetti senza nemmeno contrattare che il privato possa scegliere di operare solo nei settori più redditizi. Siamo per una assistenza agli anziani che non si limiti alle RSA ma dove possibile li accompagni anche a livello domiciliare. Siamo per un sistema di trasporti efficiente”.

Maria Elena Boschi a Merate

“Per questo – ha affermato, rivolgendosi ai candidati Lorenzo Riva, Daniela Rusconi, Franco Limonta ed Eleonora Lavelli –  presentiamo ovunque, anche nella provincia di Lecco, dei candidati che sono la migliore espressione della comunità. Amministratori locali che sanno come rispondere ai bisogni della loro comunità o imprenditori che tutti gli giorni si calano nel generare lavoro e ricchezza, sanno come far dialogare scuola e lavoro, conoscono i limiti della pubblica amministrazione e sanno dove è necessario intervenire. Come Terzo Polo abbiamo deciso di lasciare un’impronta nostra e non di limitarci a passare sulle impronte altrui”.