Il Sei, servizio educativo di inclusione, è una peculiarità dell’istituto comprensivo di Robbiate
La proposta è riservata a bambini affetti da disabilità grave: “Uno strumento di vera inclusione”
ROBBIATE – Tappa a Robbiate questa mattina, mercoledì, per l’assessore regionale alla famiglia e alla disabilità Elena Lucchini che ha voluto visitare di persona il Sei, servizio educativo di inclusione, presente da da diversi anni all’interno dell’istituto comprensivo di Robbiate.
Nato ben 28 anni su impulso di alcuni genitori, inizialmente come Cse, centro socio educativo, la proposta, riservata a bambini di età scolare affetti da gravi disabilità, si è sempre contraddistinta come una realtà inclusiva, contrassegnandosi, dal 2019 in avanti, come servizio educativo di inclusione.
Un cambio di nome che ha coinciso anche con l’innesto di nuove strategie grazie alla co-progettualità portata avanti con Retesalute, impegnata a salvaguardare e valorizzare l’importante realtà di cui Robbiate può fregiarsi. “E’ un servizio di supporto non solo alle famiglie, ma anche alla scuola stessa che si arricchisce con q uesta proposta realmente inclusiva” ha puntualizzato Maria Adele Corbetta, responsabile del Cdd di Barzanò, a cui è affidato anche il Sei di Robbiate, coordinato da anni da Grazia Gargarella. Otto i bambini seguiti dal Sei, realtà in cui gli insegnanti di sostegno, garantiti dall’istituto comprensivo, sono affiancati da sei educatori.
Un plauso a questo unicum robbiatese è stato espresso dalla dirigente scolastica Roberta Spinazzi, da novembre alla guida dell’istituto comprensivo. “La presa in carico di questi ragazzi è un atto dovuto: è una questione civica, che attiene alla sfera della res publica, prima ancora che etica”.
Un riconoscimento a cui si è unito il sottosegretario regionale Mauro Piazza, ringraziando anche i funzionari di Ats Brianza per la presenza.
A seguire, l’assessore regionale e il sottosegretario hanno visitato Casa Maria delle Grazie a Cibrone, frazione di Nibionno, una struttura che offre servizi educativi e assistenziali a favore di donne svantaggiate, favorendo il reinserimento sociale con percorsi personalizzati. Dopo un dialogo costruttivo con operatori e professionisti sulle esigenze del territorio, è stato possibile osservare da vicino il grande lavoro svolto quotidianamente per il benessere delle persone assistite.
“Questi incontri rappresentano un passo significativo nella costruzione di un dialogo tra istituzioni, operatori e cittadini, con l’obiettivo di promuovere iniziative che contribuiscano allo sviluppo sociale e al benessere delle comunità locali. La vicinanza alle realtà territoriali è fondamentale per costruire insieme progetti concreti che migliorino la qualità della vita e rafforzino il senso di comunità. Regione Lombardia conferma il proprio impegno nel promuovere l’inclusione sociale e le pari opportunità, anche attraverso la valorizzazione delle reti territoriali pubbliche e private in grado di accompagnare processi inclusivi” ha puntualizzato il sottosegretario Piazza.

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