CALOLZIO- Più che un consiglio comunale è stata una bufera: la seduta di lunedì a Calolzio si è aperta con l’annuncio dell’ “azzeramento della giunta” , ed è continuata sulla scia delle urla e della rabbia dei genitori di Rossino e, per concludere, la sferrata finale della minoranza, l’interrogazione a riguardo della “Notte bianca”con cui il consigliere del carroccio Marco Ghezzi dà il colpo di grazia.
“La manifestazione non è stata adeguatamente coperta con un servizio di polizia locale, la giustificazione è stata un’improvvisa malattia di alcuni agenti, salvo arrivare alla posizione finale: il sindaco avrebbe dato disposizione di non coprire con un servizio di polizia locale la notte bianca” questo l’attacco di Ghezzi, ricordando le parole di Andrea Gavazzi, comandante della polizia, quindi non impedimenti in termini di orari e turni di lavoro degli agenti, ma disposizioni dall’alto.
Il fatto ancor più grave, secondo la minoranza, sarebbe la mancata comunicazione agli organizzatori che hanno dovuto sopperire in altro modo all’ultimo momento, “finiamola di raccontare balle! Se fosse successo qualcosa l’avrei avuto io sulla coscienza!” questo lo sfogo di Cristina Valsecchi, consigliere di minoranza e prima organizzatrice della manifestazione dello scorso dicembre che, è doveroso dirlo, ha riscosso moltissimo successo.
“C’è chi si sta prendendo le colpe di altri che hanno deciso di non dare questo servizio”, continua Ghezzi, riferendosi, indirettamente, ma molto chiaramente all’assessore alla polizia locale Valentino Mainetti, che si vocifera rimarrà escluso dal gruppo di lavoro, durante il prossimo imminente rimpasto di giunta, “so che c’è una battaglia, non deve essere Mainetti a dimettersi, ma chi ha preso questa decisione. In seguito alle dichiarazioni dell’assessore c’è stata addirittura una denuncia ad alcuni giornalisti, querelati per aver scritto una notizia falsa, che poi si è rivelata esatta, probabilmente è un modo per intimidire la stampa” conclude Ghezzi.
Il primo cittadino, Cesare Valsecchi, ha liquidato la questione senza troppe spiegazioni: “ Due dipendenti erano in malattia, agli organizzatori è stato dato un piano dettagliato delle strade da chiudere, per sovraccarico di lavoro non era possibile garantire il servizio, dovevano intervenire gli organizzatori, anche con dei volontari”.