LECCO – Sempre più duro il confronto sul Piano Cave: dopo la lettera nella quale il presidente della Provincia, Daniele Nava, insieme ai capigruppo consiliari e ai segretari provinciali di Pdl e Lega, ha voluto tranquillizzare i lecchesi sulle scelta ancora non compiute sulle future escavazioni (vedi articolo), arriva oggi la replica politica del segretario provinciale del Pd, Ercole Redaelli.
Il leader del Partito Democratico di Lecco critica la gestione Nava, accusando il presidente di “assoluta insensibilità nei confronti dell’ambiente, totale improvvisazione e assenza di qualsiasi strategia”, oltre al fatto di agire verso la Brianza come se fosse una “terra di confine meritevole di nessuna considerazione”. Redaelli si chiede “se Nava sia Presidente di tutti i Lecchesi o solo di una parte di essi” , vista la già citata lettera firmata da un’unica parte politica.
“La vicenda del piano cave provinciale, così come viene condotta dal Presidente Nava e dalla maggioranza PdL-Lega che lo sostiene, contribuisce a portare discredito, non solo a Nava e alla sua maggioranza, ma alla politica in generale e – cosa ancora più grave – alle Istituzioni: credo che di questa Provincia, così come è governata, si potrebbe fare volentieri a meno.
Di fronte ad una lettera firmata dal Presidente della Provincia insieme ai soli due Capigruppo PdL e Lega, e – fatto sconcertante – insieme ai due Segretari provinciali di PdL e Lega, mi chiedo se Nava sia Presidente di tutti i Lecchesi o solo di una parte di essi. Immagino, infatti, che tutti coloro che non si riconoscono nel PdL o nella Lega provino qualche fastidio nel vedere il Presidente della propria Provincia esercitare un ruolo istituzionale insieme ad esponenti di un solo schieramento politico.
Possiamo chiedere almeno un po’ più di pudore? Se questa è la premessa, quale credibilità pensa, il Presidente Nava, che possano avere i suoi proclami con i quali vorrebbe accreditare assoluto equilibrio nella definizione del Piano Cave?
Inoltre Nava, Presidente di una Istituzione pubblica, discrimina non solo in base all’appartenenza politica, ma anche in base all’appartenenza territoriale.
Esponenti della sua maggioranza, Sindaci e Amministratori del Meratese e del Casatese e Assessori provinciali che risiedono nel Meratese e che conoscono bene il territorio, si sono schierati contro le ipotesi predisposte dalla Provincia, ma la loro opinione non viene sufficientemente considerata e con Nava si schierano Malighetti di Monte Marenzo, Arrigoni di Calolziocorte, Piazza di Lecco e Ceresa di Oggiono.
Non parliamo, poi, delle penose acrobazie interne alla Lega dove Robbiani, Sindaco di Merate, esprime pareri opposti a quelli del suo Segretario provinciale Ceresa, ma ottiene da Salvini, suo Segretario regionale, uno scritto a sostegno (sembra) della propria tesi, salvo poi leggere l’interpretazione data da Ceresa che dice che l’opinione di Salvini non è contraria alla propria.
La Brianza è stata considerata da Nava prima, durante la campagna elettorale del 2009, terra di conquista e, immediatamente dopo, terra di confine meritevole di nessuna considerazione.
Che fine hanno fatto i piani lasciatigli in eredità da Virginio Brivio, che ponevano al centro, per questo territorio, la viabilità di raccordo con la Pedemontana? Anche questa ipotesi del Piano Cave dimostra, oltre alla assoluta insensibilità di Nava nei confronti dell’ambiente, totale improvvisazione e assenza di qualsiasi strategia.
E chi paga per le scelte sbagliate sono sempre i Cittadini.
Da parte nostra, il Partito Democratico condivide, sostiene e promuove – in modo coerente, unitario e convinto – la posizione che il Gruppo del PD in Provincia sta esprimendo sul Piano Cave in ogni sede e sin dalle prime discussioni: questo Piano è fuori tempo, fuori luogo e, cosa che si manifesta ogni giorno che passa in maniera più che evidente, non dettato da una linea politico-amministrativa chiara, approfondita e responsabile“.
Ercole Redaelli
Segretario Provinciale PD Lecco