Profughi ai Resinelli. Nogara (Lega): “Ci vogliono portare alla rivolta”

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Flavio Nogara, segretario provinciale della Lega
Flavio Nogara
Flavio Nogara

LECCO – “Ma il Prefetto e il Governo vogliono portarci alla rivolta popolare? Deve succedere qualcosa di grave per far capire che non si può continuare a prendere delle decisioni sopra la testa dei cittadini e degli organi democraticamente eletti?”. Interviene così il segretario provinciale della Lega Nord Flavio Nogara dopo la notizia del sopralluogo ai Piani Resinelli della Prefettura al fine di valutare la possibilità di accogliere una ventina di profughi (vedi articolo) che sono poi arrivati tra il tardo pomeriggio e la tarda serata per un totale di 24 persone.

“Le scelte per essere accettate devono essere condivise non imposte, questo è il modo peggiore per ricercare un’integrazione, un metodo che non può far altro che accentuare le divisioni e le distanze – prosegue Nogara – Ma è possibile che un funzionario dello Stato, arrivato da chissà dove, possa permettersi di prendere delle decisioni che vanno a creare delle ripercussioni assolutamente negative per il nostro territorio, per la nostra società, per le nostre comunità, per la nostra economia, per la nostra gente? Ma come si permette?! Ma siamo in democrazia o siamo in monarchia? La smetta di tirare la corda perché la gente la si sta portando all’esasperazione”.

Parole pesanti quelle di segretario provinciale leghista che prosegue: “Ora in piena crisi e in piena estate si va a collocare dei clandestini nelle località turistiche, prima a Ballabio, Cremeno, Esino e non solo e ora ai Resinelli, ma siamo impazziti?”.

Infine, Nogara conclude il suo intervento durissimo con una provocazione: “Invito tutti coloro che sono contrari, ma anche a tutti coloro che hanno difficoltà economiche o lavorative, a chi rischia lo sfratto o vuole un tetto (colazione, pranzo e cena compresi, gratis) a telefonare in Prefettura, se sono stati trovati 1.000 euro al mese per ciascun clandestino, troveranno anche 1.000 euro al mese per la nostra gente in difficoltà! E ci spieghi la Prefettura una volta per tutte, in un’assemblea pubblica, affrontando la cittadinanza, quale sarà il futuro di questi clandestini nel nostro territorio, sempre che un progetto esista, perché se l’emergenza dura da anni non si chiama più emergenza ma incapacità!”.