LECCO – La TASI a Lecco si pagherà il prossimo 16 giugno: nella serata in cui il Governo ha deciso per il rinvio della prima rata a settembre per quei Comuni che non hanno ancora deliberato sulla nuova tassa che colpisce anche le prime abitazioni, il Consiglio Comunale di Lecco ha approvato regolamento e aliquote.
Una beffa secondo l’opposizione che, poco prima che le agenzie di stampa battessero le notizie da Roma, chiedeva il rinvio della questione in attesa della decisione del Ministero dell’Economia.
![Giuseppe Fusi](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2014/05/Giuseppe-Fusi-300x220.jpg)
“Se approfittassimo della proroga potremmo cogliere le osservazioni che sono emerse nel dibattito e migliorare il provvedimento” ha chiesto Giuseppe Fusi (NCD) seguito dal collega di partito, Antonio Pasquini: “Dare ai cittadini la possibilità di pagare a settembre non mi sembra nulla di impossibile. Non ci spieghiamo questa fretta. Dovremmo fare tesoro di quanto accaduto lo scorso anno con la Tares”. “Noi la responsabilità con i cittadini ce la prendiamo oggi” ha replicato dal PD, Stefano Angelibusi .
L’approvazione è arrivata intorno a mezzanotte, al termine di una lunga seduta a Palazzo Bovara, con la bocciatura degli emendamenti presentati dai consiglieri Zamperini (FDI) e Magni (FDS), e senza alcuna novità sostanziale rispetto a quanto già deciso nelle scorse settimane.
L’aliquota scelta è quella del 3,2 per mille ma con diverse detrazioni: quella di 50 euro per ogni figlio minore di 18 anni, di 100 euro per le abitazioni popolari (A4), di 80 euro per le abitazioni di tipo economico (A3) e di 60 euro per le abitazioni di tipo civile (A2). Esentate le abitazioni di tipo ultrapopolare (A5) e quelle di tipo rurale (A6). Le scadenze saranno il 16 giugno e il 16 dicembre, così come si prospetta per l’IMU anche se, come già sottolineato nei giorni scorsi dall’assessore Elisa Corti, non vi sarà doppia tassazione sullo stesso immobile.
![elisa corti](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2014/05/elisa-corti.jpg)
“E’ il primo anno di applicazione e sarà in qualche modo una sperimentazione ma si è tentato di costruire un equilibrio tra gettito e detrazioni – ha spiegato l’assessore – Si è alzata l’aliquota ma nessuno pagherà il 3,2 per mille perché tutti potranno applicare le detrazioni. Gli unici immobili sui quali l’aliquota è piena sono quelle di proprietà di imprese costruttrici e non vendute”.
Quest’ultimo punto ha però incontrato le forti critiche delle Lega, per voce del proprio commissario provinciale, Giulio De Capitani: “Far pagare una tassa sui servizi ai cittadini per degli edifici sfitti è un paradosso – ha denunciato il consigliere leghista – Sulla TASI non diamo tutte le colpe al Governo , visto che il Comune avrebbe la facoltà di azzerarla”.
Lo scontro con l’opposizione è anche quello sulle detrazioni, con la consigliera Angela Fortino (NCD) che ha chiesto ribassi per le famiglie con figli disoccupati, studenti o portatori di handicap, così come la diversificazione dell’aliquota tra centro e rioni; richiesta analoga a quella avanzata da Giacomo Zamperini.
“Non siamo contrari agli emendamenti per pigrizia – ha sottolineato l’assessore Corti – ma per l’obiettiva difficoltà di applicazione, molte scelte andrebbero a saturare l’impianto dell’imposta”.
![Giulio De Capitani (Lega Nord)](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2014/04/De-Capitani-300x200.jpg)
Dalla maggioranza, Casto Pattarini e Giorgio Buizza (PD), hanno insistito sull’importanza delle detrazioni già presenti nel provvedimento: “Permetteranno di recuperare progressività, non sarebbe stato possibile farlo se non alzando l’aliquota”.
Dal Comune, infatti, è stato stimato che l’innalzamento dell’aliquota dal 2,5 al 3,2 per mille comporterà un maggior gettito di 1,4 milioni di euro destinato alle detrazioni sulle prime case. Il gettito complessivo ammonterà a 5,05 milioni di euro e andrà a coprire il 66,4% dei costi nei settori della giustizia, viabilità, ordine pubblico, soccorso civile e tutela ambientale.
“Il prelievo non è cambiato e i cittadini non saranno penalizzati ma è vero – ha concluso l’assessore – questa è una patrimoniale”.