Brambilla lascia l’aula e attacca: “Se il re è nudo, il principe ora è senza corona”
Panzeri ribadisce: “L’Unione ha senso se funziona: per questo bisogna cambiare la convenzione”
LA VALLETTA / SANTA MARIA HOE’ – Unione della… Valletta: mai nome fu più indovinato visto la piega assunta dall’organismo sorto nel 2003 per unire sotto il cappello della gestione associata dei servizi gli allora Comuni di Rovagnate, Perego e Santa Maria Hoè. Da ieri sera, infatti, dopo il consiglio, convocato a seguito della caduta della Giunta provocata dalle dimissioni di tre assessori (Marco Panzeri, Raffaele Cesana e Anna Perego), dell’Unione lombarda dei comuni della Valletta resta ben poco.
E’ finita infatti come era prevedibile la contesa, scaturita dal nuovo regolamento di organizzazione dei servizi e degli uffici che ha visto nelle ultime settimane contrapposti il sindaco di La Valletta Marco Panzeri e il collega di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla, da ottobre e fino al ieri sera, anche presidente dell’Unione. Forte dei numeri in Consiglio, Panzeri ha infatti guadagnato la presidenza dell’Unione staccando di 4 preferenze Brambilla (1 astenuto) e ha poi proposto per la Giunta gli stessi due assessori, Perego e Cesana, che con lui si erano dimessi per fare cadere l’esecutivo presieduto da Brambilla. Una mossa che non è piaciuta a Santa Maria Hoè con il sindaco pronto a ribadire, così come anticipato nei giorni scorsi, di non essere disposto a entrare (né lui né alcun suo assessore come dimostrato anche dalle dimissioni di Daniel Fumagalli, estratte immediatamente dalle carte e consegnate al segretario) in un organo di Governo presieduto da Panzeri.
“Siamo disposti a entrare nella Giunta dell’Unione solo se verranno ripristinati gli assessori e le deleghe di prima” ha ribadito Brambilla, annunciando anche l’intenzione di uscire dall’aula. Il consigliere di minoranza di Santa Maria Mario Brambilla ha quindi chiesto se potesse esistere una Giunta dell’Unione senza l’apporto di uno dei due Comuni che la fonda, manifestando la preoccupazione per la situazione. “Non è certo opportuno che la Giunta sia espressa da solo un Comune, ma lo dobbiamo alla scelta politica di Santa Maria Hoè” la risposta, studiata a tavolino, di Panzeri, pronto poi a passare la parola al segretario Valerio Esposito per chiarire gli aspetti tecnici.
“Posso anche chiedere un parere a chi è sopra di noi – le parole, concilianti, del dirigente – . Siamo di fronte a una situazione nuova e particolare. Le norme, e in questo c’è continuità tra Statuto, Tuel e regolamenti regionali, parlano di garantire la rappresentanza dei Comuni dell’Unione nel Consiglio, ma non lo esplicitano nella Giunta. Detto questo, io auspico che l’Unione possa andare avanti”.
Un’interpretazione tecnica che non ha incassato il favore di Santa Maria Hoè: “Per noi lo Statuto parla di Comuni al plurale. Non siamo d’accordo. Siamo di fronte a una presidenza presa con la forza e a una Giunta che non è legittima”. Prima di lasciare l’aula, insieme al suo vice Miriam Brusadelli e al capogruppo Valentino Scalambra, Brambilla si è concesso uno sfogo: “Ho sentito di tutto in questi giorni. Anche che il re era finalmente nudo. Beh, vista la situazione, ora il principe è senza corona”.
Dall’assise si è alzata la voce del consigliere Maurizio Sala (La Valletta): “Non mi piace che si parli di forza, in democrazia contano i voti” la rivendicazione, aritmetica, della “vittoria” su Santa Maria Hoè. Più articolata la risposta fornita da Panzeri ai motivi del “bubbone” esploso nell’Unione dopo 8 mesi dalla sua elezione a sindaco. Ragioni che riportano indietro negli anni a quando proprio l’accordo tra gli allora tre Comuni muoveva i primi passi: “Si costituì l’Unione, ovvero una gestione associata dei servizi, per arrivare poi alla fusione. La Valletta ci è arrivata, Santa Maria Hoè invece ha spinto sul concetto di autonomia. Il che è legittimo, per carità. Come è altrettanto legittimo però interrogarsi sull’opportunità di un’Unione che non può diventare opportunismo”.
Come ribadito anche in una lettera diffusa ai cittadini, il primo cittadino ha chiosato: “Non sacrificheremo il Comune de La Valletta Brianza a un’idea di unione, se no succede come il centro unico dei servizi fermo da anni per via dell’immobilismo di Santa Maria Hoè”. Panzeri ha dettato anche un ultimatum, ovvero la data del 30 giugno (addolcendo poi il tiro dicendo che potrebbe essere anche quello del 2022), per cambiare la convenzione tra i due Comuni e riscrivere così il patto di una nuova alleanza.
Parole che non hanno convinto il consigliere di Santa Maria Hoè Mario Brambilla, unico rimasto in aula per il fronte di Santa: “Posso comprendere la necessità di una revisione della convenzione, ma non condivido la tempistica visto che la nostra amministrazione è chiamata al rinnovo a ottobre. Spero che la situazione possa cambiare: l’Unione è importante”.
La discussione intorno al primo punto all’ordine del giorno si è chiusa intorno alle 23.30 con il voto favorevole de La Valletta: “Ora passiamo alle cose serie, intendevo dire alle questioni operative” ha concluso, con un filo di ironia, Panzeri.