Violi (5 Stelle) a Chiuso: “La mala politica toglie la serenità ai cittadini”

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Violi visita il cantiere di Chiuso, con lui Luca Dossi del Comitato di cittadini
Violi visita il cantiere di Chiuso, con lui Luca Dossi del Comitato di cittadini

 

LECCO  – Visita del candidato a ‘5 Stelle’, Dario Violi, al cantiere della Lecco-Bergamo: sabato mattina l’esponente di M5S, candidato alla presidenza di Regione Lombardia, ha fatto tappa di nuovo nel lecchese, prima a Casatenovo dove l’area ex Vismara attende ancora la bonifica dell’amianto, poi Civate per incontrare i rappresentanti del coordinamento Rifiuti Zero impegnati nella battaglia contro l’inceneritore, infine l’arrivo a Chiuso, dove i lavori per la galleria sono fermi da oltre un anno.

“Sono andato a vedere con i miei occhi situazioni emblematiche, come quella del quartiere residenziale di Chiuso a Lecco, dove la situazione è diventata insostenibile – spiega Violi incontrando i membri del comitato di Chiuso –  Sei anni di disagi, devastazione del territorio e il cantiere della Bergamo-Lecco ancora fermo alla prima pietra, proprio sotto le finestre delle case. O l’Ex Alfa Arese, dove oggi sorge uno tra i centri commerciali più grandi d’Europa, che si è lasciato dietro uno sconsiderato consumo di 2 milioni di metri quadrati del nostro suolo e il dramma dei lavoratori dell’ex stabilimento Alfa licenziati e non reintegrati nella nuova attività”.

“Luoghi – ha proseguito –  dove la serenità dei cittadini è stata cancellata dalla mala politica. Comune denominatore il cemento e il suo giro di interessi, che ha attratto come una calamita i partiti, lasciando ai cittadini autostrade nuove e completamente inutili e cantieri abbandonati o infiniti sotto le finestre delle case delle persone, o centri commerciali giganteschi e anonimi.”

“Le grandi opere inutili come Bre.Be.Mi o i grandi centri commerciali che mettono in difficoltà piccoli commercianti e aziende li fanno in fretta, le piccole opere utili che servono davvero ai cittadini diventano sempre un’odissea. Con Fontana o Gori, che hanno già detto di voler terminare Pedemontana, le cose non cambierebbero. Non consegnamo la Lombardia ai partiti dei cantieri e del cemento”, ha concluso Dario Violi.