Chi ha detto che i protagonisti di un romanzo, specie di un poliziesco, debbano necessariamente essere giovani? Gli anziani non possono ricoprire lo stesso ruolo altrettanto egregiamente?
Ma certo che sì!
Ed è quello che ha pensato l’autrice di questo divertente romanzo. Dico “divertente” – pur riferendomi a un poliziesco – perché Catharina Ingelman-Sundberg ha pensato bene di trasformare cinque ottantenni in criminali.
O almeno loro ci provano a diventarlo, con risultati abbastanza divertenti ed insoliti.
Stanchi della vita monotona e poco soddisfacente che conducono nell’ospizio in cui risiedono, i cinque vecchietti decidono di compiere il furto del secolo che gli consenta di vivere di rendita per il resto delle loro vite.
Così, guidati da Märtha – la mente del gruppo – Snillet, Stina, Anna-Greta e Krattan entrano in un museo armati di deambulatori per rubare un quadro di Renoir e uno di Monet.
Sorge spontanea una domanda: ce la faranno i nostri eroi?
Per saperlo basta leggere questo simpatico romanzo e scoprire, pagina dopo pagina, che invecchiare tutto sommato non deve essere per forza così male.
La frase: “Un’anziana signora munita di deambulatore può fare cose che gli altri non possono”.
Primi quattro capitoli: La banda degli insoliti ottantenni
Titolo originale: Kaffe med rån (Caffè con rapina)
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Prezzo: 12,90 €
Il booktrailer:
Trama.
Märtha e i suoi amici vivono in una casa di riposo. I loro giorni trascorrono all’insegna della noia e dell’avvilimento, specie da quando il nuovo proprietario dell’istituto ha tagliato tutte le spese: cibo, divertimenti e persino le decorazioni natalizie. I vecchietti arrivano addirittura a pensare che starebbero meglio in prigione, dove almeno la mensa funziona. Perché allora non evadere e commettere una rapina per venire incarcerati?
Il primo colpo della scombinata gang non va però come avevano previsto, così decidono di rimediare pianificando il furto del secolo. Ma essere arrestati non è semplice come si immagina e quando finalmente finiscono al fresco si accorgono di aver sopravvalutato la vita e gli agi di quel “ricovero”.
Anzi, tra rigide gerarchie, mafiosi slavi e criminali senza scrupoli che farebbero di tutto per impossessarsi del loro bottino devono far ricorso a ogni possibile stratagemma per uscirne incolumi.
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Francesca Numerati