Bello, semplice e originale. L’ho letto in un pomeriggio e non volevo che terminasse mai!
La piccola bottega dei ricordi riesce ad affascinare il lettore fin dalle prime pagine, a partire dal lavoro della protagonista, Emma: restauratrice di vecchie fotografie.
In un mondo dominato dal digitale e dal “voglio tutto e subito”, ci imbattiamo invece in una giovane donna che, invece, ha bisogno di tempo per ritoccare immagini in bianco e nero che riportano a un’epoca perduta.
Ogni giorno manipola i ricordi di altre persone (mariti defunti, famiglie sciolte, amici di vecchia data…), che però sono carichi di aspettative e sentimenti.
Ma cosa potrebbe accadere se una di queste fotografie si animasse e la persona immortalata volesse comunicare qualcosa? È proprio questa la situazione in cui si trova Emma la quale, così, si ritrova super ricercata da una serie di fantasmi che vogliono rimettersi in contatto coi loro famigliari.
L’idea è decisamente carina e innovativa, anche se devo criticare lo stile della Corbrion: alcune scene poco significative per lo sviluppo del romanzo sono descritte per pagine e pagine, mentre altre fondamentali (specie alla fine della storia) si svolgono in poche righe, come se l’autrice avesse fretta di terminare e giungere a una conclusione. Inoltre, di tanto in tanto, ci sono dei salti logici.
Anche i personaggi vengono poco approfonditi e si contano sulle dita di una mano.
Nonostante queste pecche, La piccola bottega dei ricordi mi è piaciuto e lo consiglierei a chiunque desideri trascorrere qualche ora di relax in una giornata uggiosa.
Titolo originale: La mémoire des autres
Editore: Fabbri Editori
Pagine: 206
Prezzo: 12,9 €
L’autrice: Annelise Corbrion, 27 anni, nel 2012 ha vinto in Francia il premio Fondation Bouygues Telecom-Metro per i nuovi talenti. La piccola bottega dei ricordi è il suo primo romanzo.
Trama.
Una fotografia è molto più di un semplice oggetto: spesso custodisce un momento di felicità perfetta ed eterna. Emma lo sa bene: nel suo piccolo atelier nel cuore di Londra restaura foto antiche e ama scrutare quei volti sconosciuti, restituendo ai ricordi degli altri lo splendore che il tempo ha rubato.
Un giorno, però, uno di quei volti prende vita. L’uomo della foto, scattata nel 1940, le invia dei messaggi chiedendole di compiere per lui una piccola missione. Per Emma questo è solo l’inizio: presto si trova coinvolta in piccole e grandi storie che richiederanno parecchia inventiva per essere risolte.
Francesca Numerati