Questa settimana vi propongo una raccolta di poesie di un giovane esordiente. Niccolò Parmigiani, questo il suo nome, è decisamente un ragazzo in gamba: ha ottenuto un attestato alla Wall Street Instute and British Council, si è laureato in Scienze e Tecnologie della Comunicazione discutendo una tesi sul postmoderno, con particolare attenzione alle dinamiche della fiction legata alla neotelevisione. Successivamente ha frequentato anche un Master in Marketing e Comunicazione a Milano.
Ha lavorato come creativo in una web tv, curandone il palinsesto, come redattore in case editrici e giornali. Dal 2010 ha preso parte a Début du siècle, un progetto di comunicazione e creatività con il quale ha pubblicato il libro Raggio di lago.
Alcune delle poesie di Niccolò si possono trovare sul blog Début du siècle, che vi esorto a visionare costantemente per le brillanti iniziative che propone al seguente indirizzo: http://debutdusiecle.wordpress.com/ Vi invito anche a cercare Début du siècle su Facebook e diventarne fan. È una pagina che non potete assolutamente perdere.
Domenica 16 ottobre 2011 presso la Libreria La Feltrinelli di Monza c’è stata la presentazione di Raggio di lago e ho avuto il piacere di incontrare Niccolò e ascoltare cosa lo ha ispirato, perché ha deciso di scrivere queste poesie, da cosa sono scaturite.
Raggio di lago è un insieme di poesie intime, è una lettura scorrevole che avvince. Tutto ruota intorno ai temi del tempo, dei ricordi, delle lacrime. Parmigiani posa il suo sguardo sul mondo e ne trae ispirazione: la neve, le notti, ma anche un toro per cui provare compassione, un’anima gemella da avere al fianco e un uomo contro cui provare rabbia.
I periodi sono per lo più brevi e generano spesso testi in salita, per poi stabilizzarsi alla fine.
Questa raccolta va assolutamente riletta più volte per poterne assaporare al meglio il contenuto. Si apre con due poesie in cui domina l’immagine della luce, dei raggi del sole per chiudersi con una poesia sulla notte, ma non una notte tetra e buia, bensì una notte carica di emozioni positive (vi amo notti mie è, infatti, l’ultimo verso).
Tra i titoli che ho preferito vi sono Fuggevole follia, Sogni, Vita infinita, Vedo te, In un cassetto, Non dirlo a nessuno e Io con me.
Vita infinita
Ero bambino quando entravo per la prima
Volta in un grande giardino, ignaro che quel
Giorno la mia vita cambiava, giocavo su un
Balcone con unavaligetta blu.
Ero ragazzo quando correvo e nuotavo.
Ero giovane uomo quando lacrime intense
Rigavano il mio viso già stanco. Lottavo e
Pregavo.
Ero cresciuto quando ringraziavo e gioivo.
Ero adulto quando avevo un’anima appagata
Dalla vita. Avevo tante certezze e ancora
qualche sogno.
Ero anziano quando passeggiavo in un
Grande giardino che conoscevo come
Nessuno arriverà mai a conoscere sé stesso.
Sedevo su una panchina, guardavo il lago e
Mi perdevo in fugaci malinconie.
Ero morto quando giocavo felice in un letto
Giallo a forma di culla. Quello che rimaneva
Di me era una casa.
Francesca Numerati